Gomorra: il no di Pisani alla serie tv, “Scampia non è Bagdad”, Saviano risponde


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Gomorra: la polemica di Scampia
Gomorra: la polemica di Scampia

Gomorra, il libro di Roberto Saviano pubblicato nel 2006 e poi diventato film, due anni dopo con Matteo Garrone, continua a causare polemiche. Questa volta si tratta della serie per la tv a cui stanno lavorando SKY,  Cattleya (già produttrice di Romanzo Criminale) e Fandango che hanno visto negarsi la possibilità di girare nel quartiere di Napoli già set del film, Scampia.

Angelo Pisani, presidente della Municipalità, ha motivato la sua decisione al Corriere del mezzogiorno, adducendo alla tutela del territorio. Secondo Pisani, enfatizzare soltanto le cose negative, innegabilmente presenti, senza porre per nulla attenzione alle numerose realtà positive che comunque ci sono, non farebbe che peggiorare i problemi infamando Scampia. “Basta sfruttare mediaticamente i luoghi comuni: Scampia non è Bagdad”, ha concluso, e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, ha rilanciato con una proposta: che i soldi per i diritti televisivi vengano dati alle associazioni impegnate sul territorio per sostenere il cammino di emancipazione che si sta già compiendo.

Saviano però, a La Repubblica, controbatte dichiarando di averla trovata una polemica furba perché, secondo lo scrittore, si cercherebbe solo di fermare le telecamere facendo credere che è la privacy delle persone che si vuole difendere. In realtà associare al racconto della verità la volontà di diffamare il quartiere è solo un gioco di potere dal quale Saviano non si fa coinvolgere. Il suo impegno, afferma, è quello di continuare a raccontare.

Chissà se la data d’inizio delle riprese di Gomorra, prevista per il 28 gennaio, sarà rispettata? E, soprattutto, dove sarà girata la serie?