Bruce Springsteen è stato oggetto di tantissime biografie, autorizzate e non autorizzate, ma prima di ora non aveva mai lasciato un’intervista per un lavoro biografico a lui dedicato. Peter Ames Carlin lancia la nuova biografia di The Boss intitolata semplicemente Bruce. Nella biografia firmata da Carlin, non viene soltanto passata in rassegna la carriera d’oro di Bruce Springsteen, ma viene dettagliato il rapporto dell’artista con i suoi affetti, con la sua carriera, e con i suoi fans.
Un Bruce Springsteen raccontato nel suo intimo e nel suo pubblico, un lavoro che non vuole fare la corsa a svelare particolari inediti o immagini rubate, ma che vuole collaborare a fare da collante tra Bruce e il suo pubblico. Per questo motivo, probabilmente, The Boss ha accettato di raccontarsi per le pagine dei questa sua biografia piuttosto che di altre. La ricerca della semplicità, della verità sussurrata come una cosa naturale, e non per forza di qualche pettegolezzo, e di qualche scoop da rivista di gossip, deve aver fatto breccia nel cantautore statunitense, con alle spalle ben 40 anni di onorata carriera, che fa ancora ravvivare gli animi dei suoi fans che lo seguono in massa ai suoi eventi live, quasi tutti oggi forse più di ieri sold out.
Tra le tante sfumature della vita privata e pubblica di Bruce Springsteen raccontate nella biografia di Peter Ames Carlin un capitolo rilevante è dedicato al rapporto con i fans.
Carlin rivela che The Boss è molto consapevole di quello che la sua persona e il suo lavoro rappresenta per il pubblico. Bruce non da mai per scontato l’affetto dei fans, dopo oltre quarant’anni, ma lo conquista ogni giorno, ed è questo che rende magico e gratificante il loro legame.