Capitan Buffon, degno epigono del malcostume sportivo nazionale, l’ha dichiarato a chiare lettere qualche settimana orsono. Non è mica uno scandalo un pareggiotto ( la rima con biscotto è struggente) di comodo per entrambe le formazioni coinvolte. Che male c’è se a fine stagione si verifica un utile consenso per un x che non scontenta nessuno. In fondo meglio due feriti che un morto!
Dichiarazioni chiare e sincere! Da vero capitano, ma non sono tra quelli che gli riconosce il diritto a fregiarsi della fascia che fu già di Dino Zoff, di un’Italia calcistica che annaspa tra scandali e battute pruriginose. Mi ha molto colpito un collegamento Rai post-partita nel quale un bambino dialogava dalle zone terremotate con Buffon. La trama era da copione, ma con un imprevisto. L’innocente infante non indossava la maglia della Nazionale o di una squadra italiana. Era vestito con una maglietta del Barcellona.
Tanti scandali, tante chiacchiere in libertà, tante morali di comodo stanno minando le fondamenta della passione sportiva nazionale. Suggerisco a tutti di guardare un po’ meno il calcio e di giocarlo un poco di più con i figli e gli amici. Ne guadagneranno la salute e l’umore.
Ed a proposito di guadagni. L’eliminazione dell’Italia è certissima. Gli ingredienti del biscotto sono già sul tavolo ed il forno già acceso. Basterà impastare e metter in cottura al momento giusto a meno che non ci pensi l’Irlanda del mitico Trap a fermare l’Italia ed a rendere persino inutile l’accordo pasticcero. In ogni caso i pedatori abituati a scommettere riusciranno a guadagnar qualche soldino puntando sull’over di Spagna-Croazia. La vincita è sicura perché, come dice Buffon, meglio due feriti che un morto. Peccato che in questo caso a morire sarà l’Italia.