Come ho scoperto Marina Abramovic


INTERAZIONI: 60

Siete stati al Moma, museo di arte moderna di New York?
Ne avevo spesso sentito parlare come di un posto che trasuda creatività, incendia le menti e produce ispirazione: ok, tutto questo è vero ma c’è tanto altro. Almeno io vi ho trovato anche altro.Appena entrata trovo una gran folla di persone in piedi intorno ad una corda che delimita un enorme spazio rettangolare, vuoto: alle due estremità due donne sedute una di fronte all’altra, immobili.

Vengo immediatamente ripresa da un custode che mi invita a non superare la corda : “E’ in scena una performance, cavolo!”
Una performance?? Bah, sarà che non sono fortissima in inglese ma la cosa non mi è chiara.
Cioè queste due disperate che stanno sedute (ho saputo poi, da 5 ore) senza fare alcun movimento, sono una specie di opera d’arte?
La cosa non mi convince vado a fare il mio tour, mi soffermo su Kandinky, Pollok, Picasso, Dalì e tanti altri
fino ad arrivare, alla fine della giornata, all’ultimo piano.
Tra le risatine ironiche di due vecchie signore e lo sguardo stranito di un giovane mi ritrovo parte di una scenografia paradossale.
Corpi nudi di donne, uomini giovani e non, esposti in teche trasparenti, proiettati in cinemascope, raccontati in filodiffusione.
Ad un certo punto mi ritrovo incanalata in un passaggio obbligato: dovevo attraversare 10 cm di larghezza con a destra e sinistra due ragazzi completamente nudi.
Ahhhahahahahahah, quante risate e come si divertivano le persone che passavano prima di me.
Ho invano tentato di fare qualche foto, visto che è arrivato il solito custode ad impedirmelo.
Eppure quelle foto mi servivano: come avrei potuto raccontare “tutto quello” senza il supporto di testimonianze tangibili ?!
Ragazzi, ovunque vi troviate nel mondo, cercate le “Performance di Marina Abramovic”.
Che spettacolo 