Cascate del Niagara… un’esperienza che toglie il fiato


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In una calda giornata di maggio, a New York il mio fidanzato mi fa: “C’è qualcosa che ti piacerebbe visitare nei dintorni?”.
Ed io, a digiuno di ogni sorta di cognizione spazio temporale : “Mhhhh, veramente ci sarebbero le Cascate del Niagara!”.
Lui, senza scomporsi, consulta il fidato amico Google Map e mi fa”: “Bene, sono solo a circa 800km da qui”.
Poi aggiunge:” Sei veramente sicura di volerci andare? Cosa sarà mai, un po’ d’acqua che cade da una montagna?!”.
Io lo guardo come se avesse detto la più grande eresia della vita e gli faccio: “Beh, adesso mi sa che ci dobbiamo proprio andare”.
Non mi voglio dilungare sulla bellezza dei panorami incontrati durante il tragitto che, in auto, ci ha portato dallo stato di New York al Canada.
Voglio soffermarmi sullo scenario che ci si è prospettato davanti nel momento in cui, superata la frontiera, siamo giunti al versante canadese delle cascate.
A mano a mano che ci avvicinavamo alla massa d’acqua sentivamo una forza magnetica che ci attirava: giunti al limite massimo, punto in cui puoi toccare l’acqua che cade a strapiombo, siamo rimasti in silenzio, per un bel po’. Nessun commento, alcuna parola.
Avevamo la pelle d’oca e gli occhi pieni di lacrime: stavamo assistendo ad una delle più imponenti e maestose manifestazioni della bellezza e della potenza della natura.
Le Cascate del Niagara non si possono raccontare: quello che puoi provare a descrivere sono le sensazioni che riescono a trasmettere.

Provate a chiedere, adesso, al mio fidanzato un consiglio su un posto da visitare tra Stati Uniti e Canada ; )