Mi sto fumando addosso


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Fumo
Fumo

Avevamo fretta di rientrare dopo un lavoro a Roma ed il viaggio era stato no-stop. Niente traffico, condizioni meteo ottimali, auto confortevole e guida perfetta. Eppure la mia amica e collega Carola non era tranquilla. La vedevo smaniosa, agitata. Credevo che fosse in ritardo rispetto ai tempi redazionali o che avesse un appuntamento importante. Invece, appena parcheggiata l’auto e messo il piede a terra, si è tranquillizzata accendendosi una bella sigaretta che ha fumato con particolare voluttà. “Mi stavo proprio fumando addosso…..” ha sorriso la simpatica collega evidentemente finita in astinenza nicotica.

Aveva l’espressione beata di colui che sia stato salvato con l’ossigeno da un’asfissia o di chi – tanto per restare all’esempio dell’incallita fumatrice – ha appena liberato la vescica dai liquidi in eccesso. Detesto il fumo, ma non i fumatori. Litigo ogni giorno con coloro che fumano nella mia redazione, nei luoghi pubblici, nelle corsie d’ospedale. Lavoro anche con la voce ed è terribile sentirla danneggiata dal fumo altrui. Insomma non mi piace che mi fumino addosso….. Ma al tempo stesso mi sembra iniquo che i fumatori non abbiano un luogo dove coltivare il vizio o il piacere a seconda dei punti di vista. Niente ristoranti, niente bar, niente cinema smoking free. Ma perché questa apartheid? Fumatori e non fumatori possono convivere a patto che ciascuno la faccia nel proprio vaso e nel proprio portacenere.