
Esito davvero inaspettato per il caso Moncler. Due associazioni dei provider italiani, infatti, hanno visto accettato il proprio ricorso, contro il provvedimento con il quale erano stati letteralmente bloccati 500 siti.
L’azienda francese, più in particolare, si era rivolta al Tribunale di Padova, chiedendo la chiusura di tali siti, per la vendita di merce contraffatta. La disposizione, però, a quanto pare non è stata legittima, considerando che è emerso come molti dei siti appartenenti alla lista non fossero neppure esistenti, senza dimenticare che diversi, stando all’avvocato della difesa, Fulvio Sarzana, non prevedevano la vendita di merce contraffatta. Insomma, l’esito più inaspettato per il caso Moncler.
Sarà interessante capire quali saranno le conseguenze per l’intero settore dell’e-commerce, dopo una sentenza di questo tipo, tra l’altro definita “storica” dallo stesso legale.