Nella fattispecie, il progetto prevede la possibilità di ottenere energia direttamente da chip, che saranno legati al semplice movimento di un essere umano. In particolare, l’energia ricavata sarebbe sufficiente per ricaricare dispositivi di utilizzo quotidiano, come smartphone, lettori mp3, etc. Ovviamente siamo ancora in una fase embrionale del progetto, ma tanto è bastato per creare rumore attorno all’intero studio.
Il merito è dei nanowires di ossido e zinco, in grado di generare energia in contrazione e trasmetterla poi ai chip, dai quali si otterrà poi elettricità.