Partirà dalle ore 19 di oggi 24 gennaio lo sciopero benzinai (comprese le pompe self-service), protraendosi per almeno 48 ore. A nulla è servito l’appello del ministro Urso, che aveva provato a convincere la categoria a desistere, senza riuscirci. Chi prenderà parte allo sciopero benzinai? La mobilitazione ha preso piede da Faib, Fegica e Figisc/Anisa, con l’adesione di circa il 70% dei 22mila distributori presenti in Italia. Lo sciopero benzinai si protrarrà fino alle 19 del 26 gennaio sulla rete ordinaria e fino alle 22 per le autostrade.
Lo sciopero benzinai riguarderà, come detto, anche le pompe self-service, ma potrebbero restare aperte quelle self di gestione diretta delle compagnie petrolifere (i sindacati hanno parlato di ‘servizi minimi essenziali‘). Non c’è possibilità che lo stop venga scongiurato, nonostante l’appello del ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, con il quale i consumatori si sono schierati minacciando, a loro volta, un ‘contro-sciopero’ per contestare la misura che la categoria sta per adottare (gli automobilisti eviteranno rifornimenti il più possibile, sceglieranno solo le pompe self-service più economiche e pagheranno tramite POS).
L’associazione per la difesa dei diritti dei consumatori Assoutenti ha spiegato che lo sciopero benzinai non avrebbe più motivo di esistere in quanto il decreto trasparenza è stato modificato con la cancellazione dell’obbligo di esporre il prezzo medio giornaliero e la riduzione delle sanzioni per gli esercenti disonesti. Insistere significa creare danni seri ai cittadini, che non potranno rifornirsi presso i distributori (salvo rare eccezioni, come sopra riportato), né potranno disporre in futuro sulle misure per la trasparenza richieste dal Governo, adesso eliminate. Nel caso in cui abbiate qualche domanda da farci il box dei commenti che vedete in basso è a vostra disposizione: vi risponderemo nel più breve tempo possibile.