Addio a Laura Antonelli, icona erotica del secolo scorso. Laura Antonelli, donna ed attrice spettacolare, ha incarnato – in senso decisamente letterale – l’immaginario erotico italiano tra negli anni Settanta.
Laura Antonelli era di sensualità genuina e naturale. Non aveva bisogno di biancheria intima pregiata, né di giochini erotici, né di complesse cerimonie. Altro che Cinquanta sfumature di grigio. Laura Antonelli non aveva sfumature. Era femmina a tutto tondo. E che tondo meraviglioso.
La mia immagine preferita di Laura Antonelli, quella che ha scatenato l’immaginazione delle mia adolescenza ormonale è tratta da Malizia (1973). Lei è in precario equilibrio su di una scala. S’intravede un reggicalze ed un spicchio di mutandoni bianchi. A completate la tempesta del desiderio l’austero vestito da cameriera. Non si vede nulla di nulla, nessun nudo in questa immagine. Né il prospero seno, né il giunonico fondoschiena di Laura Antonelli. Eppure l’erotismo dell’immagine riesco ad averlo ancora presente dopo tanti lustri. So bene che posso sembra un maschio sciovinista e prevaricatore. Ma non m’importa.
Laura Antonelli ha contribuito alla mia formazione sessuale, molto più di tante sessioni psicanalitiche. E quando è stato il momento di passare dalla poltrona di spettatore alla camera da letto io e tanti della mia generazioni non abbiamo tentennato. Sapevamo benissimo cosa e come fare! Mi chiedo se analoga fortuna avranno gli adolescenti 2.0 abituati a considerare il sesso una cosa cerebrale prima che fisica. Certo la testa conta, eccome! Ma l’istintività erotica di Laura Antonelli ha il suo segreto nella creativa semplicità di un corpo immaginato, di uno sguardo languido, di un atteggiamento mai discinto e volgare.
Una vera donna, Laura Antonelli padrona delle sue emozioni e consapevole dei desideri che era capace di suscitare. Una creatura dominante e non dominata, nonostante la divisa da fantesca. Elegante e di classe anche in precario equilibrio su di una scala verso la quale con nostalgia e gratitudine continueremo a guardare ardenti di sano desiderio.