Il Napoli rischia tutto ed anche di più nella notte di Bilbao. Eppure la missione del Napoli nel San Mames biancorosso non è impossibile. I baschi, quarta forza della Liga nella passata stagione, sono alla portata del Napoli che detiene la Coppa Italia ed in Champions non ha certo sfigurato al cospetto di Borussia ed Arsenal.
Ma non ci sono sorrisi, né ottimismo in questa vigilia del Napoli piena di fantasmi e paure, insulti e scetticismo.
Purtroppo il Napoli ha fatto di tutto per complicarsi la vita in vista di una partita che vale un’intera stagione. In primis il Napoli ha un evidente ritardo nell’allestimento dell’organico. Alcune caselle cruciali in mediana e difesa sono clamorosamente scoperte nonostante una girandola di nomi che di certo non è indice di strategie societarie efficaci. Britos schierato sulla corsia nel match d’andata, Pandev fuori dalla lista UEFA, Gargano migliore in campo all’andata che non partirà titolare nella gara di ritorno. Sotto il cielo del Napoli le idee sono poche ed anche confuse.
La colpa è del Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che forse confidava in un Preliminare meno complicato per incassare i trenta milioni della fase a girone ed acquistare qualche giocatore di spessore. Un attendismo che potrebbe costare caro al Napoli e che per intanto ha fatto imbestialire i tifosi.
Insulti dilagano in rete all’indirizzo del Patron che in appena dieci anni ha comunque il merito di aver resuscitato il Napoli dagli archivi del Tribunale Fallimentare portando ai vertici del calcio italiano ed internazionale.
Contumelie di certo ingenerose. Ma purtroppo per De Laurentiis il tifo ed i tifosi hanno memoria corta al punto da temere addirittura il disimpegno del Presidente. C’è poi molta delusione per un Benitez forse troppo aziendalista e per certi versi poco stratega della comunicazione. Che significa “Se non passiamo il turno non è una tragedia?” Mette le mani avanti il tecnico azzurro, che qualche tifoso del Napoli vede già al passo d’addio? Ed infine la vicenda Insigne che, uscendo tra i fischi ha spedito a quel paese i contestatori scaraventando altresì con mala grazia in panchina la maglietta del Napoli. E’ passata una settimana ma nessuno ha perdonato Lorenzinho dimenticando che le sue reti meno di quattro mesi orsono avevano consegnato al Napoli la Coppa Italia.
Insomma il Napoli si è complicato alla grande la vita. L’unico sistema, infallibile, per sbrogliare la matassa è passare il turno ma con tanta esasperazione sarà comunque molto difficile andare avanti in Italia ed in Europa.