Woodstock 50 si farà, formalmente. Nelle puntate precedenti Michael Lang si era rivolto a un giudice alla luce della posizione presa dai finanziatori giapponesi della Dentsu Aegis Network, accusati di aver deciso in modo unilaterale la cancellazione dello storico festival previsto per la tre giorni di agosto presso l’autodromo di Watkins Glen. Soprattutto, il promotore della prima edizione del 1969 intendeva obbligare gli ex finanziatori a corrispondere i 17 milioni di dollari necessari al progetto, nonostante il loro dietrofront.
Nella giornata di lunedì 13 maggio l’atto legale era stato depositato, e nelle ultime ore è arrivata la sentenza del giudice Barry Ostrager: Woodstock 50 si farà, e soprattutto la multinazionale Dentsu Aegis non aveva il diritto di annunciarne la cancellazione, seppur avesse già ritirato i denari che aveva investito per l’evento. Nonostante questo, Ostrager ha comunque stabilito che gli ex promotori non saranno obbligati a versare nuovamente la cifra precedentemente investita e ritirata, dunque la vittoria di Michael Lang è solamente formale. In sostanza, Lang dovrà muovere i meccanismi per trovare nuovi finanziatori.
Nel corso della diatriba, la Dentsu Aegis aveva accusato Lang di aver sottovalutato le misure di sicurezza per l’evento, in quanto su uno spazio con capienza non superiore alle 75.000 anime aveva stimato la presenza di 100.000 spettatori, e per questo lo storico promotore è ancora in attesa di una risposta dal Dipartimento di Sicurezza di New York. Il festival ospiterà, tra i tanti, i Greta Van Fleet, Miley Cyrus, Jay-Z, The Killers e gli Imagine Dragons, e voci infondate parlavano di una reunion dei Led Zeppelin per l’occasione.
Si è scoperto, tra l’altro, che nonostante le indiscrezioni della stampa, Michael Lang deve ancora regolarizzare i contratti con gli artisti che parteciperanno alla rassegna. Se Woodstock 50 si farà, formalmente, mancano ancora i finanziatori, ma in termini ufficiali il festival non è mai stato cancellato.