The Bends dei Radiohead compie 29 anni e anche fra un secolo se li porterà benissimo

Il 13 marzo 1995 usciva The Bends, il secondo album dei Radiohead. Ecco perché è un disco così importante

the bends dei radiohead

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The Bends dei Radiohead è uno di quei dischi ai quali dobbiamo rendere grazie. Va detto che nel 1994 Thom Yorke e soci avevano già sfornato una chicca con Pablo Honey, da molti severamente bocciato come del resto fa la stessa band dell’Oxfordshire. Il motivo per cui dovremmo ringraziare è il loro coraggio di collocarsi al di là di un contesto altamente ossessivo. La scena alternativa degli anni ’90, ricordiamo, era fortemente satura di realtà grunge, pop punk e brit pop: come era possibile, per un gruppo di sbarbati, proporre un progetto che mettesse insieme tutto e niente?

The Bends dei Radiohead era quella cosa che mancava: un rock alternativo in cui poesia e rumore facevano da protagonisti. Lo dimostrano capolavori come le tracce High And Dry, Just e Fake Plastic Trees, dove l’inquietudine (High And Dry) tendeva la mano a un’animosità ancora inespressa (Just) per poi cedere il passo allo strazio (Fake Plastic Trees). Thom Yorke, con la sua voce, riuscì a fendere la nebbia e a dimostrare che oltre alla teenage angst dei figli di Seattle e Chicago, oltre alla nostalgia dei Beatles e alla commercializzazione del punk c’era ancora tanto da dire.

Per questo The Bends dei Radiohead vinse. La rabbia e le insicurezze si fecero sinfoniche e gettarono le basi per Kid A e OK Computer, e va detto che il disco, oggi, suona come un modo gentile per farsi spazio nel pianeta. Con i dischi successivi i Radiohead avrebbero definito definitivamente (e sì, è un gioco arbitrario di parole) quella che sarebbe stata la loro opera e la loro impostazione. Con The Bends arrivò il biglietto da visita: rock, ma anche pop, pop ma anche poesia, poesia ma anche furore. Fu l’album della svolta? L’intera discografia dei Radiohead è fatta di svolte, quindi non sarà certamente The Bends quell’episodio unico che fa parte della carriera di ogni artista. Certamente, si può dire che ha una sua unicità, proprio come ogni disco dei Radiohead che col tempo hanno dimostrato di non essere fatti per ripetersi.

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