La conferenza stampa di Giorgia Meloni verso la viralità sui social: “Sto a morì ragà” e molto altro (video)

Giorgia Meloni conquista i social con i fuoriprogramma della conferenza stampa. Cos'è successo

conferenza stampa di giorgia meloni

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La conferenza stampa di Giorgia Meloni è in tendenza sui social, e non esattamente per i contenuti esposti dal premier italiano. Dopo 3 ore di colloquio con ben 42 giornalisti, la leader di Fratelli D’Italia conquista X dove sono comparsi gli estratti con i momenti più bizzarri della giornata.

La conferenza stampa di Giorgia Meloni è in trend sui social

Due, principalmente, sono i momenti della conferenza stampa di Giorgia Meloni più battuti e condivisi sui social. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, in primo luogo, si è scusata per i ripetuti rinvii dell’incontro con i giornalisti “per motivi di salute” e ha specificato: “Mi spiace che questo abbia generato delle polemiche, ma non c’era alcun intendimento di scappare dalle domande dei giornalisti“.

Non sono mancati gli argomenti più ricercati delle ultime settimane, specialmente il caso Pozzolo, il Mes, la maternità e Chiara Ferragni. Tuttavia, a colpire maggiormente sui social sono quei fuoriprogramma che già sono oggetto di ironia da parte dei content creator, degli utenti comuni e delle pagine satiriche, ma anche degli esponenti dell’opposizione.

Cos’ha detto Giorgia Meloni

Mentre una giornalista si accingeva a fare la sua domanda, Giorgia Meloni si è lasciata scappare una frase in romanesco: Sto a morì ragà. La giornalista ha sorriso e il premier ha rincarato la dose: “Si è sentito, eh? Comincio ad avere degli svarioni, mi scusi”.

Un altro fuoriprogramma è arrivato quando il premier ha sentito la necessità di usare la ritirata: “Signori, io devo andare in bagno. Nun so come fa’. Vi giuro, vorrei farcela per altre tre domande. Posso? Nun se po? Che devo fa’? Scusatemi!”.

Inevitabile l’ironia social, tra chi fa riferimenti alla Garbatella e chi scrive: “Dalla riunione di condominio è tutto, linea allo studio”.

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