Gli 80 anni di Roger Waters: perché lasciò i Pink Floyd

Roger Waters compie 80 anni ed è ancora un attivista della musica. Ecco perché chiuse la sua storia con i Pink Floyd

80 anni di roger waters

Ph: Andrés Ibarra / Wikimedia


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A 80 anni Roger Waters ha ancora tante cose da dire, e tante sono le cose da dire su di lui. Sul palco del Forum di Assago, come ricorda Repubblica, ha ribadito il suo manifesto: “”Se siete qui per ascoltare le canzoni dei Pink Floyd, ma non le mie idee politiche siete pregati di andare a f***o al bar“. Lo stesso concetto ripreso da Pierpaolo Capovilla in un’intervista durante i tempi d’oro del Teatro Degli Orrori: chi va ad un concerto per ballare può restare a casa.

Perché Roger Waters è fondamentalmente un attivista della musica: non esiste una canzone nata per caso e con il semplice intento di allietare il pubblico. Roger Waters scrive e suona per elevare chi lo ascolta, per insegnargli qualcosa e per fargli conoscere il suo pensiero. Non devi per forza condividerlo: sei lì per dibattere, per ragionare. The Wall era proprio il suo mondo, uno sputo in faccia a chiunque volesse infrangerlo, una barriera tra lui e una comunità spenta e stanca. Parlando di lui, si parla anche dei Pink Floyd. Perché quello split? Perché quell’uscita di scena?

Quando Syd Barrett viene tagliato fuori in favore di David Gilmour, Roger Waters imbriglia le redini della band e ne plasma l’essenza in base al suo sentimento. Eppure negli anni ’80 sono tutti stanchi. Waters, Gilmour e Nick Mason progettano The Final Cut e qualcosa è cambiato per sempre. Ancora una volta Waters impone la sua ombra sugli altri e tesse la tela della nuova opera, con un Gilmour sempre più soffocato dal collega e dalla sua voglia ossessiva di parlare al mondo.

Fermi, perché detta così sembra voler dire che Waters fosse il mostro divoratore degli altri due, ma ricordiamo sempre che all’interno di una band composta essenzialmente da geni del bene, l’ego prima o poi precede l’affinità. Dopo The Final Cut i tre erano allo stremo, ma soprattutto si sentirono più proiettati verso i progetti solisti. Tacitamente Roger lasciò la band, ma lo fece in gran segreto parlando con il manager Steve O’Rourke. Quest’ultimo rivelò tutto a Gilmour e Mason, e Waters lo tagliò fuori.

Era fatta: quando fu chiaro a tutti, Waters lasciò ufficialmente la band nella convinzione che anche gli altri avrebbero dismesso i Pink Floyd. Non andò così, e il resto della storia è tutta nella battaglia legale che ben conosciamo.

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