La storia di Barbie ha inizio il 9 marzo 1959, dopo che Ruth ed Elliot Handler fondarono la Mattel, ispirati dalla passione della loro figlia Barbara per le immagini di attrici ritagliate dai giornali. Da questa idea nacque la prima Barbie, una “bambola adulta” dalle fattezze di una protagonista dei fumetti, che avrebbe rivoluzionato il gioco delle bambine di tutto il mondo.
Negli anni Barbie si è evoluta diventando un’icona del Novecento, una fashion doll che si è adattata ai trend e ai cambiamenti delle epoche. Ha rappresentato stili, bellezza, eleganza e femminilità, ispirando molte persone e venendo paragonata a grandi dive del cinema come Elizabeth Taylor e Marilyn Monroe. La sua versatilità è stata evidente anche nel suo status professionale, passando da principessa a dottoressa e altre figure.
L’arrivo di Barbie ha rappresentato un momento epocale per le bambine, poiché ha introdotto l’idea della moda e della donna protagonista con il suo aspetto e il suo ruolo nella società. Non più solo un copione materno con cui giocare, ma un mondo pieno di possibilità, versioni differenti e capacità di adattamento.
Barbie ha avuto un successo immediato e nel primo anno di “vita” ne furono vendute 350.000. Nel corso degli anni ha avuto nuove compagnie, tra cui il suo eterno fidanzato Ken Carson, e amiche come Midge, Skipper, Christie, Teresa, Kira e Kayla, che rappresentano diversità etniche e culturali.
Tuttavia, non è stata immune da controversie, come quando l’Arabia Saudita proibì la vendita delle Barbie, considerate non conformi ai principi dell’Islam.
Barbie ha rappresentato molto più di una semplice bambola; è diventata un’icona culturale e un simbolo di emancipazione per le bambine di tutto il mondo, ispirandole a sognare in grande e a credere nel proprio potenziale, indipendentemente dalle circostanze o dal contesto sociale. La sua storia è un esempio di come un’idea innovativa possa lasciare un’impronta duratura nella società, influenzando la percezione di sé delle nuove generazioni.