(I Can’t Get No) Satisfaction dei Rolling Stones, i 58 anni del manifesto contro il consumismo

Il 6 giugno 1965 negli Stati Uniti usciva il singolo (I Can't Get No) Satisfaction dei Rolling Stones

satisfaction dei rolling stones

Ph: Andrea Sartorati/Wikimedia


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Quando (I Can’t Get No) Satisfaction dei Rolling Stones viene lanciata nel mercato statunitense è il 6 giugno 1965 e probabilmente lo stesso Keith Richards non si aspetta quella veloce scalata verso il successo. Lo giustifica il fatto che il chitarrista vorrebbe per quel riff un arrangiamento fatto di fiati che eseguono il leggendario riff, per replicare lo stile di Otis Redding. Eppure Mick Jagger e gli altri non sono d’accordo e preferiscono la seconda versione, quella con un fuzzbox usato per filtrare il riff di chitarra e tutta la sporcizia che solo il rock’n’roll può dare.

Una prima versione, infatti, vede Brian Jones all’armonica. Buona la seconda quindi, con gli Stones entusiasti nel lanciarla come singolo ufficiale e Keith Richards contrariato. Vuoi per gelosia o vuoi per manie di perfezionismo, perché del resto (I Can’t Get No) Satisfaction è opera sua.

La genesi della canzone è legata a un episodio curioso: una notte del maggio 1965 Keith Richards si sveglia in una stanza d’albergo a Clearwater, in Florida, con in mente un riff di chitarra che gli gira nella testa. Accende un registratore portatile e lo incide su nastro prima di riaddormentarsi. Il giorno dopo, ascoltando il nastro, scopre di aver registrato anche il rumore del suo russare.

Keith fa ascoltare il nastro a Mick Jagger, che si entusiasma per il riff e inizia a scrivere il testo della canzone. Il tema è l’insoddisfazione sessuale e sociale di un giovane che non trova appagamento né nelle donne né nel consumismo imperante. Il titolo è ispirato a una frase che Jagger aveva sentito dire da un ragazzo in un bar.

Il resto è storia: Satisfaction dei Rolling Stones diventa una delle canzoni rock più influenti negli anni successivi, con un riff spesso imitato e citato e che dimostra quanto si possa fare con una semplice sequenza di tre note.