1997, la prima battaglia degli Oasis contro la pirateria che anticipò i Metallica | Memories

Il 15 maggio 1997 il management degli Oasis scrisse a 30 webzine per chiedere la rimozione di testi, video e immagini pubblicate senza autorizzazione. I fan insorsero

oasis contro la pirateria

Ph: Stefan Brending/Wikimedia


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Certamente due modi e mondi diversi, ma va detto che la battaglia degli Oasis contro la pirateria anticipò di qualche anno ciò che i Metallica fecero nei confronti di Napster.

Il 15 maggio 1997 la Ignition, agenzia di managament della band di Manchester, invia un comunicato ad almeno 30 webzine. Nei loro siti, infatti, sono riportati testi, immagini e video degli Oasis senza autorizzazione, per questo la Ignition dà loro 30 giorni per rimuovere tutto il materiale protetto da copyright.

Ai fan dei fratelli Gallagher questo atteggiamento non piace, per questo nasce il gruppo Oasis Webmasters For Internet Freedom. Una presa di posizione netta con la quale gli sviluppatori rivendicano il proprio diritto alla divulgazione e dei quali si fa portavoce l’autrice Susan Wright:

“Una censura del genere va contro ciò che il web rappresenta. Si è sempre trattato di libero flusso di informazioni. Tutto ciò che questi siti stanno facendo è incoraggiare l’interesse per il prodotto. Non è come se qualcosa che puoi ottenere sul web sia qualcosa di simile alla qualità dei loro CD. Non c’è nulla che possa minacciare il loro lavoro”.

La Ignition spiega che si tratterebbe di un’azione preventiva in quanto solo l’anno precedente gli U2 avrebbero scovato brani musicali caricati illegalmente sul web. Un portavoce dell’agenzia spiega:

“C’è un certo numero di siti che hanno approfittato della situazione. In particolare, un certo numero di pagine sono state copiate liberamente dalla homepage ufficiale senza preoccuparsi di chiedere il permesso”.

Il periodo a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 sarà spesso martoriato da questo genere di battaglie. Il mondo della fruizione della musica sta cambiando: un tempo si acquistavano i giornali o i dischi per trascrivere i testi, ora ci sono blog e webzine che ospitano tutto il materiale liberamente accessibile dai fan. Foto, testi e video, talvolta anche formati audio scaricabili dei brani degli artisti.

Le cose si riassesteranno con l’arrivo delle piattaforme di streaming musicale e dei social, ma è una guerra dalla quale non è mai arrivato il cessate il fuoco.