Enzo Gragnaniello, La vera rivoluzione è la poesia

Sono andato a trovarlo e a documentare un suo concerto al Teatro Bibbiena di Sant’Agata Bolognese. Era la prima volta che lo vedevo dopo il pericolo passato


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ENZO GRAGNANIELLO La vera rivoluzione è la poesia, illuminare le persone e alimentare lo spirito

Sono molto amico di Enzo Gragnaniello, che ritengo il cantautore di Napoli. Di recente ha fatto preoccupare tutti per un infarto nel quale ha rischiato la vita, in un periodo importante per lui perché si è sposato con Serena e ha avuto una bambina da lei, Maria Luna. Quindi si è trovato in mezzo tra una vita che stava per perdere e una nuova vita che nasceva.

Sono andato a trovarlo e a documentare un suo concerto al Teatro Bibbiena di Sant’Agata Bolognese. Era la prima volta che lo vedevo dopo il pericolo passato.

Non ha perso la sua visione spirituale di tutto e mi ha detto che con i suoi concerti porta poesia:

“Uno parla di rivoluzione. Tutti vogliono fare questa rivoluzione culturale. Ma se tu non emozioni le persone, non illumini la parte essenziale delle persone, che è lo spirito, le stanze della cultura, della bellezza non si accendono. La poesia è uno strumento potentissimo. Perciò ho creato questa situazione in trio (con Piero Gallo alla mandolina ed Erasmo Petringa al basso e violoncello) per arrivare direttamente al cuore senza passare per gli uffici della razionalità, come una ritmica in 6 ottavi, in 5 quarti, tutte queste cose. Direttamente: voce, contenuto del testo, melodia con due musicisti straordinari, due grandissimi talenti. Insieme c’è la magia dell’arte di fare. Per me la rivoluzione è questa: emozionare, illuminare le persone e alimentare lo spirito, che è la parte più importante dell’umanità.”

Ho ripreso l’intero concerto poi ho mixato alcune clip, tra cui: “Vasame”, “L’erba cattiva”,“Indifferentemente”, “‘Stu criatu”,  “Donna” (la prima canzone che ha scritto per Mia Martini) e naturalmente il suo capolavoro ”Cu ‘mme” che affidò alla stessa Mia Martini in coppia con Roberto Murolo. Ho scelto di terminare il mix col suo brano strumentale, che tutte le volte mi affascina perché dimostra il valore del trio e ha un sapore psichedelico.

Bentornato Enzo!

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