Lucio Dalla compie 80 anni. Omaggi in tutta Italia. Io sarò a Napoli. In alcuni video racconto un genio

Il 4 marzo in tutta Italia hanno organizzato manifestazioni per ricordarlo. Io sarò a Napoli, dove al MANN ci sarà la conferenza stampa di presentazione e l’inaugurazione della mostra dedicata


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4 marzo 2023, Lucio Dalla compie 80 anni, anche se festeggia in cielo. Adesso anche lui è un Angelo e può mettere in pratica quello che desiderava nella splendida canzone che compose:

“Se io fossi un angelo chissà cosa farei…

Zingaro, libero, tutto il mondo girerei…

A parlare con l’America

E se non mi abbattono anche coi russi parlerei…

Con lo sguardo biblico li fisserei

Vi do’ due ore, due ore al massimo

Poi sulla testa vi piscerei

Sui vostri traffici, sui vostri dollari sulle vostre belle fabbriche di missili

Se io fossi un Angelo non starei mai nelle processioni, nelle scatole dei presepi…

Parlerei con Dio e gli direi:

I potenti, che mascalzoni e tu cosa fai? Li perdoni?

Ma allora sbagli anche tu…”

In tutta Italia ci sono manifestazioni per ricordarlo. Io sarò a Napoli, dove alle 10.30 al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ci sarà la conferenza stampa di presentazione e l’inaugurazione della mostra dedicata a Lucio Dalla, promossa da Commendatore Nicosia in collaborazione con la Regione Campania. Poi, alle 12.30, presso Santa Lucia, scoprimento della targa ed intitolazione delle scale “Lucio Dalla” a cura del Comune di Napoli. Una proposta di Alessandra Clemente, membro della commissione cultura, accettata dal sindaco Manfredi.

Ho conosciuto molto bene Lucio e posso dire che eravamo amici, perché tra di noi esisteva solo la parola “Sì” quando uno dei due chiedeva qualcosa all’altro.

Alla fine del 1976 creammo una radio. Fu Bonvi, il fumettista di Sturmtruppen mio amico, ad avere l’idea di coinvolgere Lucio Dalla e Francesco Guccini. La chiamammo Marconi & Co., prendendo spunto dalla catena di librerie Shakespeare & Co.

Iniziammo le riunioni nella sede in via Castellata a Bologna. Naturalmente poi finivano a cena nella notte da Vito.

Ricordo che una volta Guccini arrivò con un nastro Revox per farci sentire un comico suo amico che voleva coinvolgere e che era felice di entrare nella radio. Ci divertimmo molto a sentire uno sconosciuto Roberto Benigni e votammo all’unanimità il suo ingresso in radio.

Purtroppo nel marzo 1977 la polizia sparò allo studente Lorusso e a Bologna scoppiò il caos. Nel centro della città c’erano carri armati. Guccini e Dalla decisero di fare un comunicato in cui delegavano alle altre radio l’informazione in una fase bolognese così delicata. E pensare che poche settimane prima avevamo fatto un comunicato dove annunciavamo di essere l’unica radio a Bologna che sarebbe partita con un giornalista come direttore responsabile delle news.

Perché decidere di chiudere la radio? In piazza a contestare c’era il pubblico dei cantautori, quelli di sinistra e gli autonomi. Ma protestavano contro il Comune governato dal Partito Comunista, che in quel periodo rappresentava, con le Feste dell’Unità, il maggior sostentamento finanziario per i cantautori. Quindi Guccini e Dalla si sono sentiti tra due fuochi, per cui era impossibile scegliere chi appoggiare. Ecco il motivo della decisione.

Io e Bonvi ci arrabbiammo molto e decidemmo di contribuire alle trasmissioni informative di Radio Alice. Io addirittura registravo tutte le assemblee del Movimento Studentesco e poi le portavo a Radio Alice per essere trasmesse.

Guccini e Dalla ritennero il comportamento di Bonvi e mio lesivo per la loro immagine e così si chiuse il rapporto e la radio, che peraltro non era mai partita.

Fu allora che Bonvi decise che avremmo fatto noi due la radio. La chiamò Premiato Circo Volante del Barone Rosso e disegnò il logo che ancora oggi ho. Poi la radio divenne BBC (Bologna Broadcasting Corporation).

Lucio Dalla ha sempre avuto un senso di colpa per quanto è accaduto e non perdeva occasione, durante le interviste, per ricordare che lui ed io avevamo fatto una radio insieme. Poi un giorno mi disse:

“Red, sembra quesi ti dia fastidio che io ricordi la radio”

Io gli risposi:

“Lucio, l’avete chiusa te e Guccini. Inutile parlarne adesso”.

Lui ha sorriso e… ha continuato a parlarne delle interviste.

La collaborazione con Lucio è continuata sempre, negli anni, soprattutto nel periodo in cui facevo il Roxy Bar. Quando lo chiamavo, lui veniva e, quando mi chiedeva di ospitare un artista giovane e sconosciuto che stava producendo, io lo facevo, a partire da Samuele Bersani.

In occasione di questo suo 80° compleanno,. Ho deciso di pubblicare alcuni video su YouTube tratti dalle versioni integrali dei programmi che trovi su www.redronnie.tv

Lucio Dalla nel 1966 scrisse “1999”, un capolavoro futurista. Eccolo live al Roxy Bar.

Nel 1999 telefonai a Lucio Dalla per ricordargli che 33 anni prima aveva scritto quel capolavoro di “1999” che aveva dato il titolo al suo primo album. Lui quasi se n’era dimenticato. Gli chiesi di venire a cantarla al Roxy Bar. Lui rispose che non l’aveva mai fatta dal vivo. Ma accettò di prepararla e venne. Credo questa sia l’unica volta in cui “1999” sia stata fatta live. La versione integrale, con anche una lunga intervista, la trovi su www.redronnie.tv

Ecco l’inizio del testo di questo capolavoro:

E’ bruciato anche l’ultimo fiore

Grigio fumo è il colore del sole

Sono solo in un mondo che tace

Finalmente è scoppiata la pace

Aspettavo che venisse il momento

Ora parlo solamente col vento

Finalmente questo mondo è più bello

Il fratello più non odia il fratello…

Lucio Dalla era un extraterrestre? Lui credeva che gli alieni fossero tra di noi

Durante la conversazione con Andre Faccani, cugino di Lucio che lo ha accompagnato per anni come suo braccio destro e che oggi è presidente della Fondazione Lucio Dalla, e con Tobia Righi, storico manager di Lucio dagli anni ’60, è emerso che Lucio era di un altro mondo, proiettato nel futuro. Non solo, credeva che gli alieni fossero tra di noi e pensava di averli anche identificati. Poi era convinto che quelli passati a miglior vita dialogassero tra di loro. Infatti la musica di “Canzone” l’ha scritta di notte in un cimitero.

“La casa in riva al mare” di Lucio Dalla eseguita da Enrico Ruggeri, Erica Mou e Fausto Mesolella

Quando Franco Battiato mi chiese di organizzare a Milo, dove abitava e dove anche Lucio Dalla aveva una casa accanto a quella di Franco, una manifestazione omaggio all’amico scomparso da poco, io chiamai alcuni artisti e chiesi loro di interpretare canzoni di Lucio. Con mia grande sorpresa, la più gettonata era “La casa in riva al mare”, scelta subito da Erica Mou e poi da Enrico Ruggeri e altri. Alla fine fu eseguita due volte e Ruggeri la cedette ad Erica. Un paio di anni dopo, al Roxy Bar, ho riunito sul palco Erica Mou, Enrico Ruggeri e la chitarra di Fausto Mesolella (che aveva accompagnato tanti artisti a Milo in quell’omaggio a Lucio) per fare insieme questo capolavoro: “La casa in riva al mare”.

Lucio Dalla: “E se Dio fosse un computer?” ecco il primo titolo di “Henna” la sua canzone preferita

Andrea Faccani, cugino di Lucio, suo accompagnatore per anni e Presidente della Fondazione Lucio Dalla, mi racconta come nacque “Henna”, che forse era la canzone di cui Dalla andava più orgoglioso, e di come Padre Boschi, con cui Lucio si confidava, gli bocciò il titolo originale che era “E se Dio fosse un computer?”. C’è anche il manoscritto originale che porta questo titolo. Alla fine mostro una clip dove sono con Lucio a casa sua e commentiamo la copertina di “Henna”, disegnata da Mimmo Paladino, e andiamo da lui per farci leggere quello che scrisse dietro quel disegno con una calligrafia difficilmente decifrabile. La versione integrale la troverai su www.redronnie.tv

LUCIO DALLA: Adesso basta sangue. Mi racconta e canta HENNA, la canzone che ama di più

Oggi LUCIO DALLA compie 80 anni e per rendergli omaggio ho scelto di recuperare dall’archivio un video inedito dove racconta e canta “Henna”, la sua canzone preferita. Era il 31 marzo 2007 e Lucio era venuto al Roxy Bar, allora aperto solo come locale e non trasmissione televisiva, per salutare Ricky Portera che stava facendo un concerto, accompagnato dall’Orchestra di Beppe Donghia. Naturalmente gli ho chiesto di fare alcuni brani e, alla fine, è venuto spontaneo per lui raccontare quello che accadde l’8 gennaio 1994. Lui aveva da poco pubblicato l’album “Henna”, che però non è stato capito fino in fondo, soprattutto la canzone che dava il titolo al disco, a cui lui teneva moltissimo. L’aveva scritta quando era su un gommone alle isole Tremiti e sulla sua testa ha visto passare gli aerei che andavano bombardare in Bosnia. Gli è venuta spontanea la frase “Adesso basta sangue” che inizia il brano.

Quel sabato pomeriggio del 1994, Lucio mi ha telefonato e chiesto:

“Se io stasera vengo al Roxy Bar, facciamo ascoltare “Henna” al buio?”

– Certo Lucio, però non diciamo nulla a nessuno. Facciamo una sorpresa.

Così, durante il programma, proprio mentre stavo intervistando Jovanotti e Claudio Cecchetto, Lucio è comparso lasciando attoniti tutti. Io ho chiesto al regista di spegnere le telecamere e nel buio assoluto abbiamo ascoltato “Henna”. L’impatto è stato forte al punto tale che tutti i giornali, compreso i francesi “Liberation” e “Nouvel Observateur”, si sono occupati di questo che hanno definito un gesto rivoluzionario e futurista: spegnere lo schermo per focalizzarsi sul contenuto, la TV che diventa radio, etc etc.

Quindi, il 31 marzo 2007, ho detto al regista di spegnere le luci e questa volta, invece di ascoltare il CD, ho chiesto a Lucio di cantare “Henna”.

Poi lui ha raccontato com’è nata. Ha anche fatto una previsione dicendomi che il Roxy Bar avrebbe riaperto. Io sono rimasto stupito perché non c’era nessuna possibilità. Invece è accaduto sei anni dopo quando abbiamo ripreso il programma Roxy Bar sul web, nella piattaforma Streamit, creata da Gianni Armetta.

Spesso mi chiedono: se fossero ancora vivi Lucio Dalla, Franco Battiato o Fabrizio De André cosa direbbero di quello che sta accadendo? Non c’è bisogno della loro presenza fisica sul pianeta, perché hanno detto già tutto. Basta andare ad ascoltarlo. “Henna” o “Se fossi un angelo” di Lucio Dalla, “Povera Patria” di Battiato, “La guerra di Piero” di De André, solo per citare qualche brano. Nella musica c’è già tutto. Ecco perché vogliono cancellarla.

Buon compleanno Lucio.

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