Scadenza per caricare ISEE 2023 sull’assegno unico e gestione pagamenti

Quali sono i fattori da prendere in considerazione oggi, in attesa di ricevere i prossimi pagamenti da INPS

Assegno unico

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Ci sono nuovi elementi che dobbiamo prendere in considerazione per quanto riguarda l’assegno unico, soprattutto in relazione a coloro che saranno costretti a caricare un nuovo ISEE 2023 per evitare di ricevere l’importo minimo previsto dalla legge. A tal proposito, dopo il nostro ultimo punto della situazione che risale a qualche giorno fa, occorre portare alla vostra attenzione alcuni chiarimenti che possono fare la differenza. Se non altro, per evitare brutte sorprese e farsi trovare impreparati rispetto alle dritte che sono state fornite da INPS negli ultimi tempi.

Analizziamo la scadenza per caricare il nuovo ISEE 2023 sull’assegno unico e come verranno gestiti i pagamenti

Partendo da queste premesse, l’elemento cruciale della nostra analisi riguarda la scadenza fissata dalle attuali normative per caricare il nuovo ISEE 2023 aggiornato e soprattutto associato all’assegno unico, in modo da non ricevere la quota minima (tra 50 e 75 euro mensili). Considerazioni, queste, che per forza di cose hanno anche un impatto sulla gestione dei pagamenti da parte di INPS. Andiamo per gradi e prendiamo in esame un paio di concetti forse sottovalutato dagli utenti in Italia.

Nello specifico, se percepite l’assegno unico dietro il caricamento dell’ISEE, questa precisazione di INPS potrebbe essere cruciale: “Vi è tempo fino al 30/6 per presentare Isee e non perdere gli arretrati di AU. Per le mensilità per cui non vi è ancora l’Isee aggiornato verrà corrisposto l’importo minimo“. Per quanto riguarda la quota modificata per questi utenti, invece, sappiamo da marzo verrà preso in considerazione il nuovo Isee e quindi erogata eventuale nuova somma.

Vi faremo sapere appena ci saranno ulteriori elementi più concreti e precisi per coloro che devono ricevere l’assegno unico in base all’ISEE che hanno caricato sulla piattaforma di INPS, scongiurando il pericolo di scendere alla quota minima prevista dalla legge.

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