Piero Pelù contro Ratzinger: “Altro che santo subito”

Piero Pelù senza freni lancia un'invettiva contro Joseph Ratzinger e Karol Wojtyla. Ecco cos'ha detto il frontman dei Litfiba

piero pelù contro ratzinger

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Un’invettiva, quella di Piero Pelù contro Ratzinger, che mette nel calderone anche Karol Józef Wojtyła, salito al soglio pontificio come Giovanni Paolo II. Recentemente abbiamo appreso della morte del Papa emerito Benedetto XVI, e tutti abbiamo assistito alle immagini dei fedeli che durante i funerali hanno esibito lo striscione con la scritta: “Santo subito”.

Mentre scriviamo, Giovanni Paolo II è già stato proclamato Santo il 27 aprile 2014 da Papa Francesco, mentre per Joseph Ratzinger è ancora tutto prematuro. La Chiesa Cattolica, infatti, prevede un lungo processo di canonizzazione che può durare anni o addirittura secoli, a seconda dell’operato in vita e del riconoscimento dei miracoli.

Perché, tuttavia, quel post di Piero Pelù contro Ratzinger? Il frontman dei Litfiba e rocker fiorentino mostra un selfie che lo ritrae insieme a Don Alessandro Santoro, fondatore della Comunità Delle Piagge a Firenze e meritevole di una grande vocazione per l’aiuto del prossimo.

Le sue parole:

“Lui è Don Santoro, colui che ha creato la Comunità delle Piagge a Firenze proprio dietro al Viper theatre, invito tutti ad andare a trovare Don Ale per parlare con lui che è sempre disponibile e generoso del suo tempo e delle sue energie con chiunque, soprattutto con chi ha più bisogno”.

Quindi Pelù cita qualche esempio:

“Da lui arriva Sonia col cane a prendere il pane regalato dal forno lì vicino, arriva Bruno con problemi di alcolismo, arrivo io a portare cose belle per il mercatino di fine mese e per il book store”.

A questo Punto arriva la frase di Pelù contro Ratzinger e il suo predecessore Wojtyla, citando come esempio la Chiesa dei poveri fondata verso la fine degli anni ’60 dai teologi Gustavo Gutiérrez e Leonardo Boff. Il rocker fiorentino cita anche don Andrea Gallo come esempio della Chiesa di tutti, e proprio su questo si fonda la sua invettiva:

“Don Gallo ci guarda da dietro, anche lui appartenente alla “Chiesa dei poveri” creata negli anni 70 da Gustavo Gutierrez e Leonardo Boff, proseguita da Oscar Romero, da Samuel Ruiz, da Cardenal, la Chiesa di tutti che fu violentemente ostacolata e fatta pezzi da due papi “santisubito”: Woytila e Ratzinger. Viva la Chiesa dei poveri e chi la sostiene!”.

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