Enrico Ruggeri, Cantautore Punk con la Coerenza di dire la Verità incurante degli attacchi ignoranti

Mi sono collegato con lui durante la mia diretta; ha sottolineato l’importanza di individuare il potere da contestare e ha raccontato di quando ha attaccato il movimento studentesco


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ENRICO RUGGERI, Cantautore Punk con la Coerenza di dire la Verità incurante degli attacchi ignoranti

Domenica 20 novembre ho condotto per 10 ore una lunga diretta che dal titolo: Coerenza, Verità, Vita, Salvezza.

Questo il link per vederla integrale.

C’erano personalità di tanti campi e tra gli artisti ho voluto anche ENRICO RUGGERI, in quanto nella sua Vita ha interpretato egregiamente una costante Coerenza nell’esprimere la Verità.

Tanti ospiti della diretta erano in studio, altri, come Enrico, in collegamento. Pur avendogli mandato il link per collegarsi, temevo non ci sarebbe riuscito per vari motivi. Innanzitutto Enrico sta alla tecnologia come io al ballo. Rifiuta persino whatsapp. Ha un iPad che sa usare bene, ma in casi di collegamenti necessita di assistenza. Essendo domenica, quindi a casa e non in studio, è successo quello di cui ero quasi sicuro: non riusciva a collegarsi pur vedendomi, sentendomi e leggendo pure i commenti. Quindi ho preso al volo un suo album, “Pezzi di vita”, lo tenevo davanti alle telecamere e ho fatto il collegamento al telefono. La bellezza della nostra conversazione e le argomentazioni argute quanto vere di Enrico hanno reso tanto prezioso quanto divertente questa parte della diretta.

Lui è stato disarmante nell’esposizione del perché è uno dei pochissimi artisti che oggi si espongono senza timore di dire le proprie opinioni. Gli ho anche chiesto come mai noi da ragazzi eravamo ribelli (e lo siamo ancora) mentre i giovani di oggi non lo sono. Enrico mi ha detto che credono di essere ribelli perché dicono parolacce nelle canzoni, così ha fatto credere loro un sistema molto furbo.

Ha sottolineato l’importanza di individuare il potere da contestare e ha raccontato di quando, verso la fine degli anni ’70, per pubblicizzare il primo concerto dei suoi Decibel avesse attaccato il movimento studentesco, lo stesso che aveva contestato Lou Reed al concerto di Milano accusandolo di essere di destra perché vestiva di nero.

Non è un caso che nel presentare Ruggeri io lo abbia definito Cantautore Punk. Lui nel 1990 scrisse anche il brano “Punk (prima di te)”, dove fra l’altro cantava:

Ho trovato quella vecchia cicatrice

procuratami con una spilla.

E’ finito male chi mi maledice:

è durato quanto una scintilla.

Sono stato punk prima di te,

sono stato più cattivo, io.

Suonavo l’heavy metal quando tu

eri chiuso nell’asilo.

I ragazzi non annusano la colla più,

si fanno fare male solo dalla TV,

fumano il vento, si buttano via,

prendono tempo, si fanno la spia,

tengono in casa la loro follia.

Quanta verità in questa canzone. Nell’era punk i ragazzi, soprattutto britannici, sniffavano colla (da cui la fanzine “Sniffin’ Glue” di Mark Perry, nome preso da un testo dei Ramones) mentre oggi i ragazzi si fanno far male dalla TV e da tutta la narrativa via web con cui vengono manipolati.

Oggi, qual è il sistema? Chi governa? Il rivoluzionario deve andare contro quello. Enrico mi ha anche raccontato il criterio con cui analizza le sue opinioni: se sei attaccato nel web per ciò che hai detto o scritto significa che hai colto nel segno.

In questo periodo mi ha raccontato di essere in studio a comporre canzoni per il solo piacere di farlo e spesso gioca a pallone con gli amici.

Alla fine della conversazione mi sono sentito in dovere di svelare che Enrico Ruggeri si era offerto di dare soldi suoi per contribuire alla realizzazione del mio programma di musica Premiato Circo Volante del Barone Rosso, ancora privo di uno sponsor.

Lui è stato l’unico artista a farlo e, anche se ho declinato la sua offerta, me lo ricorderò per sempre.

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