31 anni fa la morte di Freddie Mercury, che era già una leggenda | Memories

Il 24 novembre 1991 il mondo perdeva Freddie Mercury. Ecco i suoi ultimi istanti di vita

morte di freddie mercury

Ph: Carl Lender/Wikimedia


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“Dottore, si fermi! È morto!”, così, con un grido disperato, Roberto Da Ponti racconta la morte di Freddie Mercury nel suo libro L’Ultimo Freddie Mercury.

Quel grido è di Joe Fanelli, chef personale del frontman dei Queen, che dai parcheggi del Mews si posiziona di fronte al cofano anteriore del dottor Atkinson già pronto a ripartire. È una notizia dell’ultimo minuto. Freddie Mercury è morto, e per questo l’assistente Peter Freestone ha chiesto a Fanelli di correre da Atkinson, che ha appena visitato il cantante, e fermarlo prima che vada via.

Atkinson rientra a Garden Lodge, dove ormai regnano i mondi contrapposti del silenzio e della confusione. Freddie Mercury è su quel letto dopo aver esalato un ultimo, affaticato respiro. Il dottor Atkinson compila il documento per constatare il decesso. Sono le 18:48 del 24 novembre 1991, e Freddie Mercury è morto.

Muore il cantante dei Queen, muore il genio di Bohemian Rhapsody, muore un uomo che è già leggenda. Al suo capezzale il compagno Jim Hutton, che ha visto l’artista compiere un ultimo movimento della gamba prima di lasciare questo mondo. Lo ha ucciso una broncopolmonite aggravata dall’AIDS, la malattia che in quegli anni è un tabù. Nei suoi ultimi scatti e le sue ultime apparizioni televisive, Freddie Mercury non è più l’atletica belva da palcoscenico. Il suo viso è emaciato, il corpo esile, l’espressione sofferente.

Farrokh Bulsara, questo il suo nome di battesimo, ora giace su quel letto mentre sua madre Jer e suo padre Bomi lo accarezzano. “Com’è bello”, dice Jer. Jim Hutton, come scrive Da Ponti, ricorda: “Freddie appariva così sereno, estatico e radioso che loro chiesero se per caso lo avessimo truccato”.

A mezzanotte Roxy Meade, portavoce dei Queen, rilascia il comunicato stampa:

“Freddie Mercury è morto serenamente questa sera nella sua casa di Kensington a Londra. La sua morte è stata il risultato di una broncopolmonite causata dall’AIDS”.

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