Rigo Righetti, i musicisti suoneranno sempre: S.I.N.E. (Sounds It Never Ends)

Non avendo ancora realizzato un videoclip ufficiale, mi ha mandato un paio di video solo basso e armonica dall'incredibile fascino


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Rigo Righetti - I musicisti suoneranno sempre: S.I.N.E. (Sounds It Never Ends)

Antonio “Rigo” Righetti è un bassista storico nel panorama italiano, fin da quando accompagnava Ligabue e, l’ho scoperto durante la diretta We Have a Dream, lo ha anche ispirato nel titolo dell’album di Luciano “Buon compleanno Elvis”, vista la passione che Rigo ha per Elvis Presley, tanto che l’ha serigrafato sul suo basso nella posa tipica di “Jailhouse Rock”.

Rigo ha appena sfornato l’album “S.I.N.E. (Sounds It Never Ends)” e, anche se non ha ancora girato nessun videoclip, ho deciso di ospitarlo ugualmente nella diretta We Have a Dream. Mi ha mandato un paio di video molto minimali, solo basso e armonica. Ma hanno un incredibile fascino oggi che tutto è marmellata informe di suoni pieni di sequenze e frequenze spesso fastidiose.

Ecco il comunicato stampa che ha accompagnato l’uscita del nuovo progetto di Rigo:

Dopo l’acclamato disco strumentale “Profondo Basso” un nuovo progetto principalmente basso-centrico che si chiama “Sounds It Never Ends”.

Il progetto nasce con la precisa volontà di affermare qualcosa di nuovo in ambito strumentale con al centro una particolare attenzione per il basso elettrico.

La suggestione principale è stata l’ossessione dell’inventore Guglielmo Marconi per il “suono”, una ricerca che il geniale inventore ha concentrato negli ultimi anni della sua vita, quando una sua convinzione lo portò a teorizzare, senza effettivamente riuscire a dimostrarlo, come il suono non abbia mai fine e che, con i mezzi adatti per raccoglierlo, potremmo sentire qualsiasi suono sia mai stato emesso sulla terra, ad esempio il Discorso della Montagna del Messia, ad esempio.

L’anima del disco è deliziosamente urbana ed elettronica, i pezzi hanno decisi sapori etnici e anche vocali, anche se il basso elettrico è sempre prominente. Il progetto si fa notare per la concisione e imprevedibilità.

L’idea del “suono che non muore mai” possiamo definirla una splendida utopia, come un sogno, e proprio come un sogno è il mestiere del musicista, un sogno da hippie come quello che anima il fare musica di Neil Young, ma che male può fare sognare?

L’essere umano ribadisce la sua grandezza nella capacità onirica.

Tutte le composizioni sono di Antonio “Rigo” Righetti

Electric bass & guitars, grooves , orchestra: Antonio “Rigo” Righetti

Spiritual harp: Franco “The Place” Anderlini

Keyboards, groove programming, drums, percussion: Andrea “Pell” Pellicciari

Drums: Tommy Graziani

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