Sassuolo-Salernitana sarà arbitrata da una donna. Una scelta meritocratica o un’operazione di marketing? Ferrieri Caputi Reggerà il ritmo della Serie A?

Dopo gli orrori arbitrali delle prime giornate l'AIA punta sull'arbitra per distrarre l'attenzione e fare marketing

Arbitra Ferrieri Caputi

Mario Sole Ferrieri Caputi prima arbitra in Serie A


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La gara Sassuolo-Salernitana in programma per domenica 2 ottobre al Mapei Stadium di Reggio nell’Emilia è già passata alla storia. Per la prima volta un match di Serie A sarà arbitrato da una donna Maria Sole Ferrieri Caputi. La notizia è clamorosa. L’arbitra Ferrieri Caputi è stata protagonista di una carriera lampo. Mentre i colleghi maschi devono macinare decine di volte i campi della cadetteria prima di passare in Serie A sono bastate alla Ferrieri Caputi appena tre gare per ottenere la prestigiosa designazione (leggi di più).

La designazione ha scatenato ovviamente pareri discordanti. Per qualcuno la designazione della Ferrieri Caputi è un importante conquista d’emancipazione femminile in un mondo, quello del calcio, fino a pochi anni orsono ferocemente misogino e/o sessista. Un’analisi politica impugnata come una clava pronta ad esser abbattuto sul capo di chi prova sviluppare qualche riflessione sulla scelta dell’arbitra Ferrieri Caputi per una sfida importante di Serie A.

Stando ben attento a schivare la clava prova a ragionare su due elementi di perplessità riguardo alla scelta della Ferrieri Caputi. La prima cosa che mi sorprende è la rapidità con la quale è arrivata in Serie A. La trafila dei colleghi maschi è di solito più lunga ed ardua. Le partite dirette in serie B della Ferrieri Caputi si contano con meno dita di una sola mano. E’ meritocratico affidare un match così delicato ad un’arbitra con così poca esperienza?

Questa considerazione sulla carriera lampo m’induce a pensare che l’AIA abbia ordito un’operazione di marketing per dirottare l’attenzione dopo il mediocre inizio d’anno degli arbitri nel campionato di massima serie. Ferrieri Caputi diventa così il paravento nobile dietro il quale nascondere le magagne della classe arbitrale di campo ed in var room.

C’è poi un aspetto più legato al terreno di gioco. L’intensità e la velocità di una gara di calcio maschile nel campionato di Serie A sono certamente estreme. Può un’arbitra reggere questa intensità e velocità per i cento minuti della gara? Nessuna discriminazione, una semplice comparazione forza e velocità di un uomo e di una donna. Credo sia un dubbio legittimo, in primo luogo a tutela della stessa Ferrieri Caputi chiamata a moltiplicare gli sforzi per poter esser sempre presente nel vivo dell’azione.

Sarà il terreno di gioco a decretare le risposte ai miei quesiti per intanto in bocca al lupo all’arbitra Ferrieri Caputi ed a tutte le donne che praticano il calcio come atlete e direttrici di gara.

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