Berardi reagisce agli insulti di un tifoso. Criticare è lecito, offendere è da infami. Il calcio non è dei tifosi e le ingiurie non possono restare impunite

La reazione di Berardi è comprensibile. Un professionista deve accettare le critiche alle sue prestazioni. Ma gli insulti personali provocano un comprensibile sdegno

Berardi contro tifoso

Berardi furioso per gli insulti ricevuti


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L’attaccante Berardi ha reagito alle gravi offese di un tifoso. Nel dopo partita di Modena-Sassuolo , Berardi è finito nel mirino di un fan che ha insultato l’atleta ed i suoi familiari. La tensione è arrivata alle stelle. Berardi ha tentato di farsi giustizia scatenando un parapiglia già diventato virale (leggi di più) .

Smaltita l’adrenalina , Berardi ha deciso di scusarsi per la reazione pur rimarcando la gravità delle offese ricevute. Insulti, quelli indirizzati a Berardi, che investivano la sfera personale e familiare; non il suo rendimento sul terreno di gioco. Un gesto serio e distensivo al quale non hanno però fatto seguito le scuse del tifoso per le offese gravissime vomitate su Berardi.

L’episodio Berardi ripropone l’annosa questione del rapporto tra tifosi e beniamini. Il parere della folla è mutevole: Berardi, come tutti i suoi colleghi, spesso passa dalla polvere agli altari nel volgere di pochi minuti. Una rete fortuita di stinco è sei un eroe omerico, un rigore sbagliato è diventi il peggiore dei brocchi. Fa parte del gioco, dello spettacolo. Ed il pubblico ha diritto di applaudire o di fischiare.

Ma esiste un confine ben preciso di tempo e modi. E’ lecito dagli spalti e durante la gara far piovere fischi e contestazioni verso una squadra o un singolo atleta il cui rendimento non sia ritenuto soddisfacente. Anche al Teatro alla Scala, si fischia e si applaude al termine della rappresentazione. Tutte le prestazioni possono esser criticate, ma gli insulti alla persona ed alla famiglia non sono accettabili. Sono manifestazioni volgari e violente che vanno prevenute e punite con durezza.

Purtroppo, specialmente nel calcio, esiste una zona franca. I tifosi violenti godono di impunità e possono vomitare insulti personali, familiari, razziali, etnici, geografici sapendo di farla franca. E se qualcuno come Berardi prova a reagire viene persino tacciato di scarsa professionalità. Come se nel lavoro di un’atleta fosse anche contemplato il dovere di farsi insultare senza reagire.

L’episodio di Modena è un pessimo prologo per una stagione che si annuncia estenuante e combattuta. Si giocherà a ritmi serrati la prossima Serie A in attesa dello stop per i campionati del mondo. La fatica sarà tanta e non sarà facile tenere freno emozioni e reazioni se non con la compartecipazione responsabile di tutti.

E’ tempo di porre rimedio a questa situazione incresciosa. Chi insulta deve esser punito, tifoso o meno che sia. Chi insulta deve esser allontanato dagli stadi e dal calcio per evitare che episodi come quello di Berardi possano allontanare ancora di più la gente perbene dagli spalti.

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