Le canzoni di Paul McCartney e la rivoluzione dei Beatles, dai Quarrymen alla carriera solista

Paul McCartney ha 80 anni "suonati", in tutti i sensi. Dai Quarrymen ai palchi di tutto il mondo, ecco la storia del leggendario bassista dei Beatles

canzoni di paul mccartney

Ph: Raph_PH/Wikimedia


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Alle canzoni di Paul McCartney e dei Beatles dobbiamo tutto, e come noi l’intero impianto internazionale di artisti che sono nati dopo i Fab Four. Dal Cavern di Liverpool ai libri di storia, Sir Paul detta legge ancora oggi. Nella sua vita ha suonato, composto e cantato di tutto, dalla ballata più struggente (Yesterday) al rock più violento (Helter Skelter).

Dai Quarrymen ai Beatles

Ancora prima di avere un debito morale con Paul e i Beatles, lo abbiamo con Ivan Vaughan. Il 6 luglio 1957 John Lennon aveva 17 anni ed era lo sbarbato leader dei Quarrymen, embrione di ciò che sarebbe arrivato dopo. Vaughan, un suo compagno di scuola ed ex componente, gli presentò Paul. Come biglietto da visita il piccolo McCartney suonò Little Richard ed Eddie Cochran.

Entrò nella band, e poco dopo arrivò George Harrison. Il resto lo sappiamo, specialmente quando nel 1962 fece il suo ingresso Ringo Starr per prendere il posto di Pete Best. I Quarrymen erano già diventati i Beatles, e tra Paul e John era nato un sodalizio che avrebbe portato i due artisti a firmare quasi tutte le canzoni dei Fab Four.

Sua è la voce di Yesterday, sua è quella di Let It Be, sua è quella di Hey Jude e sua è quella di Helter Skelter. Basterebbero questi 4 titoli per farci capire quanto Paul possa scrivere e in quali orizzonti riesca a spaziare con la voce e con lo stile.

Se il suo incontro con John Lennon fu determinante per far nascere il gruppo più famoso di Dio, dall’altra Paul è stato anche colui che ha messo la parola fine al progetto.

La carriera solista

Mentre i Fab Four sparavano le ultime cartucce, i quattro ragazzi di Liverpool già si instradavano nella carriera solista. Paul uscì con McCartney nel 1970, e da quel momento non si è più fermato.

La voglia di far parte ancora di una band dopo i Beatles lo portò a fondare i Wings che durarono dal 1971 al 1981. Il resto è una brutta storia di leggende metropolitane sulla sua morte – teoria nata da una trollata radiofonica e poi passata di bocca in bocca con additivi vari come succede nei locali del complottismo – ma oggi, a 80 anni vissuti ad altissimo volume, le canzoni di Paul McCartney e dei Beatles suonano ancora fortissimo.

Dal vivo, sui palchi di tutto il mondo, a 80 anni “suonati” in tutti i sensi.

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