Luca Zingaretti dimentica Montalbano con Il Re su Sky: “Ho dato molto”

Luca Zingaretti si lascia alle spalle Montalbano, a cui "ho dato molto", per dedicarsi alla sua nuova avventura tv con Il Re su Sky

Luca Zingaretti

Credits photo: @RAI


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Luca Zingaretti ha superato l’addio al Commissario Montalbano cimentandosi in un nuovo prodotto televisivo che lo riporta alle origini della sua carriera. In un’intensa intervista con Il Corriere, l’attore romano ricorda i suoi esordi e come venne scelto per il ruolo che lo ha consacrato in Italia – e anche nel mondo.

Montalbano si è concluso lo scorso marzo su Rai1, con un’ultima puntata che ha fatto infuriare i fan di lunga data. Nonostante i dubbi iniziali, Zingaretti conferma che la sua avventura nei panni del commissario, nato dalla penna di Andrea Camilleri, è finita.

Ne Il Re, prossima produzione televisiva Sky, l’attore ricoprirà il ruolo di un direttore di un carcere che si crede forte e onnipotente. Una parte “cattiva” che aveva già interpretato agli inizi della sua carriera, come ricorda al Corriere: “In Vite strozzate ero un commercialista che presta soldi ai disperati e cerca pure di rubargli la moglie: un essere spregevole. Ho fatto anche il viddano, il corleonese che nella Piovra 8 uccide il suo capomafia. E il violentatore ne Il branco”.

Il ruolo di Montalbano fu fortemente voluto, fin da quando comprò un romanzo di Camilleri: “Scoprii questo personaggio strepitoso. Avrei comprato volentieri i diritti, ma non avevo né i soldi, né il nome. Per fortuna se li procurò un piccolo produttore, Carlo Degli Esposti. Dissi alla mia agente: anche se cercano un attore alto e biondo, voglio quella parte. Scelsero me”. E Camilleri ne era sicuro, commenta Zingaretti: “Avrei fatto un bel lavoro”.

Il segreto di Montalbano? Come mai la fiction, campione di ascolti, riesce a ottenere ottimi risultati anche quando è in replica? Secondo Luca Zingaretti ci sono tre ragioni: “Una scrittura magica, propria della scuola siciliana, in cui il bianco è nero e il nero è bianco. La scelta di Degli Esposti di girare quasi tutto sull’isola, con un regista di Gallarate come Alberto Sironi che creò uno scollamento dalla realtà senza che lo spettatore se ne accorgesse, ad esempio mettendo in scena una Sicilia senza traffico. E un cast d’eccezione, che ha inventato un modo di recitare all’apparenza naturale eppure artefatto, da commedia dell’arte con note tragiche. A volte pare un film di Almodovar, a volte Boldi e De Sica, a volte Bergman”.

Il Commissario Montalbano è finito, per ora. L’attore guarda infatti avanti e nel futuro gli aspetta un nuovo progetto da regista e poi il doppiaggio con il film Disney Encanto.