“Specchi Opposti”: un libro racconta il sodalizio tra Lucio Battisti e Pasquale Panella

1986 / 2021: a trentacinque anni dalla pubblicazione di "Don Giovanni", primo capitolo di Battisti-Panella, Ivano Rebustini e Luca Bernini esplorano gli anni battistiani del dopo-Mogol

Lucio Battisti

Il cantautore Lucio Battisti, ritratto da Michael von Gimbut


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Marzo 1986: esattamente trentacinque anni fa, la splendida canzone “Le cose che pensano” apriva il disco “Don Giovanni”, griffato dal produttore Greg Walsh e destinato a raggiungere il primo posto nella classifica italiana a pochi giorni dalla sua uscita. Era l’inizio di un sodalizio, discusso e profondo, sghembo e controverso: il poeta Pasquale Panella firmava i testi dei brani di Lucio Battisti. A pochi anni dal controverso “E già” condiviso con la moglie Letizia Grazia Veronese, il cantautore di Poggio Bustone si lasciava affiancare da un autore di testi con cui avrebbe condiviso ben cinque dischi, fino al 1992. Con “Don Giovanni” si apriva ufficialmente l’era del dopo-Mogol, tra lo sconcerto dei fan che avevano eletto la premiata ditta “Mogol – Battisti” a totem di irraggiungibile bellezza.

La copertina del libro “Specchi Opposti. Lucio Battisti – Gli anni con Panella”

Nel 2007, l’autore Ivano Rebustini aveva raccontato questo sodalizio sulle pagine del suo “Specchi opposti” per Arcana Edizioni; oggi quel volume viene ripubblicato in una versione più ampia e ricca. Nelle sue 171 pagine, il libro “Specchi Opposti. Lucio Battisti – Gli anni con Panella” esplora un mondo autorale che ha segnato la storia dell’ultima cosmogonia battistiana, quella a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Ad affiancare il giornalista Rebustini nella sua esplorazione è un tris d’eccezione: “l’uomo di musica” Luca Bernini firma l’ampio scritto d’apertura su “E già”, il direttore di “Rockol” Franco Zanetti sigla la prefazione del libro, l’artista Agostino Perrini regala il suo acquarello “Parole tra le pagine” (2007) alla copertina del volume. Il libro è, inoltre, arricchito da un colloquio con lo stesso Panella e da un’intervista al celebre enigmista Stefano Bartezzaghi.

Molti hanno paragonato i testi di Panella per Battisti a esercizi di pura enigmistica e molti altri ancora li hanno adorati al primo ascolto: la “lezione di modernità” che il duo diede al music business italiano fu, in effetti, irripetibile. Il libro “Specchi opposti” racconta la genesi, le storie e i retroscena che si celano dietro i testi di quell’autore “che osò sostituire Mogol”.