J-Ax contro Google, Facebook e Netflix: “Pagano meno imposte di un operaio”

"I giganti del web pagano meno tasse di un operaio", ecco cosa dice J-Ax a proposito di Google, Facebook e Netflix

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J-Ax contro Google, Facebook e Netflix: il nuovo intervento dei 2 centesimi del rapper milanese prosegue dalla puntata precedente in cui si è parlato di evasione fiscale, e sposta l’attenzione sull’ottimizzazione fiscale.

J-Ax contro Google, Facebook e Netflix

A differenza dell’evasione, l’ottimizzazione è ovviamente concessa dalla legge e riguarda essenzialmente le grandi aziende e/o le multinazionali. Su questo argomento si fonda il video di J-Ax contro Google, Facebook e Netflix, che in Italia arriverebbero a fatturare circa 3 miliardi e mezzo ogni anno. Alessandro Aleotti fa notare che i tre colossi del web verserebbero all’Italia solo 70 milioni di euro all’anno.

“Capito? Se sei povero e non paghi le tasse si chiama evasione, se invece fai la stessa cosa ma se sei una multinazionale si chiama ottimizzazione”, fa notare J-Ax ai suoi follower. A proposito di Google, Facebook e Netflix, il rapper riporta alcune cifre:

“Nel 2019 Google ha versato 5,7 milioni di euro in Italia; il gigante Facebook appena 2,3 milioni, ma il campione è Netflix, che è riuscita a pagare la bellezza di 6000 euro. Ovvero, meno delle imposte che paga un operaio in un anno“.

In seguito J-Ax fa notare che secondo Mediobanca, il fisco italiano tra il 2015 e il 2019 avrebbe registrato un buco di circa 46 miliardi di tasse. A questo punto il rapper cerca di spiegare come nasce questo fenomeno, e si sofferma sul gigante Google, che ha creato la Google Ireland Holding alla quale è affidata la gestione della pubblicità:

“Ha base fiscale alle Bermuda e una filiale in Irlanda. Questa holding, a sua volta, concede in licenza la gestione delle pubblicità a una loro società in Olanda, la quale la gira infine a una seconda società creata da Google di nuovo in Irlanda, la Google Ireland LTD. Tra i due Paesi europei esiste un accordo che evita alle società di essere tassate due volte, e così Google si ritrova a pagare il 2,5% di tasse“.

Un commento sul G20

Infine J-Ax fa un riferimento al G20, ovvero l’ultimo summit dei leader mondiali tenutosi a Roma nelle scorse settimane. Il rapper ricorda che dall’incontro è stata stabilita la Global Minimum Tax, un’imposta che obbliga le multinazionali a versare il 15% sui Paesi in cui operano. “Insomma, è un po’ come chiedere ai piromani di non bruciare la Sardegna ma concedere loro di bruciare Cagliari”.

Questo è quanto viene fuori dall’intervento di J-Ax contro Google, Facebook e Netflix, tre brand che “vivono nel nostro telefono” e che oggi sono divenuti quasi indispensabili per la quotidianità di ognuno. Tanti sono i fan che lo ringraziano per il video, l’ennesimo, in cui il rapper si improvvisa divulgatore e opinionista.