Eddie Van Halen, un anno dopo | Memories

Il 6 ottobre 2020 moriva Eddie Van Halen, il leggendario chitarrista ucciso da un tumore

morte di eddie van halen

Ph. Carl Lender/Wikicommons


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Quando il 6 ottobre 2020 è arrivatta la notizia della morte di Eddie Van Halen è come se tutti i chitarristi del mondo avessero lanciato lontano il loro plettro per scrutare il cielo e scovarlo mentre volava via. Non esiste addetto alla 6 corde, non esiste al mondo un solo chitarrista che almeno una volta non abbia avuto a che fare con questo eterno ragazzo del tapping, con il genio che ha ispirato un futuro intero di manipolatori del suono e della cassa armonica.

Ucciso da un male che lo ha divorato fino alla fine, a Eddie Van Halen hanno dedicato un tributo tutti gli artisti del mondo, dall’italiano Vasco Rossi a Tom Morello, da Eros Ramazzotti a Bruce Springsteen. C’è chi scherzosamente, qualche giorno dopo, ha ricordato quella volta in cui Eddie ha puntato una pistola contro Fred Durst dopo essersi recato allo studio dei Limp Bizkit a bordo di un blindato. Sì, perché Fred ed Eddie avevano in mente un progetto, ma il chitarrista non ne voleva più sapere. La sua roba, però, era ancora nello studio dei Limp Bizkit e nessuno si decideva a recapitargliela. Fare inca**are Eddie Van Halen, quando c’era di mezzo la sua attrezzatura, non conveniva nemmeno al cattivone Fred.

Oggi di Eddie Van Halen si sente fortemente la mancanza, ed è per questo che nel rock è rimasto un vuoto incolmabile con musicisti smarriti, note mai suonate e sorrisi non più ritrovati. Faceva questo, Eddie: sorrideva mentre la metastasi conquistava la sua mente, rosicchiando tutto ciò che trovava fino all’ultima molecola di vita. Dio, come in una popolare vignetta comparsa sui social, quando lo ha visto varcare i cancelli a bordo di quella chitarra gigante come un vascello, gli ha detto “salta!”. Jump, esatto, perché se Dio esiste non può non amare quel Van Halen. Per questo lo ha chiamato a sé.