La Spigolatrice di Sapri è sessista? Le forme in bella mostra fanno gridare allo scandalo

Anche sulla Spigolatrice di Sapri si abbatterà la scure della censura?


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Qual è il tema di oggi sui social e sul web? La diatriba sulle forme in bella vista de La Spigolatrice di Sapri. C’è chi parla di Green Pass, di camionisti e di denunce, ma ci sono anche coloro che sono ancora ancorati al sessismo che tanto di modo va in questo periodo e colgono ogni occasione per gridare allo scandalo. Questa volta a finire nel mirino è proprio una statua che porta questo nome, La Spigolatrice di Sapri, inaugurata alla presenza delle autorità locali e del presidente M5s Giuseppe Conte in tour elettorale nella zona.

Proprio le foto del monumento in bronzo che rappresenta la lavoratrice dei campi, addetta alla spigolatura, hanno fatto il giro del web e a quel punto è scoppiata la polemica e tutto perché la sua gonna è molto aderente sul lato B mettendo in mostra le sue forme con un effetto “trasparente” che sembra quasi un nudo.

Tra le prime a sollevare la polemiche c’è l’ex senatrice di Forza Italia Manuela Repetti che, intervenendo su l’Huffington post, ha parlato di “schiaffo sessista” mentre sulla sponda opposta si è piazzato il senatore M5s Francesco Castiello criticandola per “censure di tipo sessista”. Proprio quest’ultimo è Presidente della Fondazione Grande Lucania, l’associazione che ha finanziato il monumento ed ha voluto sottolineare che la sua collega non ha tenuto conto delle ‘fattezze delle donne meridionali’ e che “lo sbarco avvenne a fine giugno in una rovente estate del Sud Italia, quando chi nel duro lavoro della raccolta del grano non poteva certo indossare un pastrano con imbottitura”.

Mentre i politici litigano per questioni che poco sono legate al benessere dei cittadini, chi è rimasto senza parole è proprio l’autore della Spigolatrice di Sapri, lo scultore Emanuele Stifano che si è difeso su Facebook respingendo le accuse dei detrattori dicendosi allibito e sconfortato per quello che è stato detto e che poco hanno a che fare con la sua persona:

“Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso. Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho ‘approfittato’ della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo”.

Proprio questo è il punto più contestato e dibattuto, davvero la cinematografia, l’arte, la letteratura devono subire la censura di questo o quel politico di turno? Il dubbio rimane, mai come in questo caso.