Lei penserà a farsi bella, lui a fare goal. Lei cercherà tenerezza, lui avventure. Lei si farà correre dietro, lui invece ti cercherà. Così piccoli e già così diversi. 30 secondi di una pubblicità di un noto brand di pannolini bastano a infiammare il web, che condanna come retrograda e svilente il messaggio trasmesso, al punto tale da lanciare una campagna su change.org per cancellare lo spot dai palinsesti. Polemiche sacrosante o voglia di politically correct a tutti i costi?
Ne parliamo con David López, studente Optima Erasmus a Napoli.
Ragazze modelle e ragazzi calciatori. Alcuni stereotipi sono duri a morire, almeno nella pubblicità italiana. E’ così anche in Spagna? E, in generale, in Spagna, ci sono ancora stereotipi di genere che vedono gli uomini come conquistatori e le donne in casa a fare le pulizie?
In primo luogo devo dire che ho trovato lo spot veramente pessimo. Come fa un prodotto che si basa su incostestabili differenze fisiche tra bambini e bambine, a serivrsi di “slogan” che fanno presa su argomenti psicologici così insensati?
Attualmente la pubblicità in Spagna e in Italia continua a usare tali slogan sessisti, il modo peggiore per ottenere attenzione. Fortunatamente, questo fenomeno non è più così presente nella mentalità della gente comune, e non vede più l’uomo come macho conquistatore e la donna a casa a fare figli. Questa visione tradizionalista in Spagna ha cominciato a cambiare dopo la generazione dei nostri genitori, e ora cambia ancora con la nostra. C’è sempre maggiore tolleranza, apertura mentale, e una maggiore parità di trattamento in base al sesso. Valutare una persona, i suoi gusti, le sue capacità e anche i suoi stipendi in base al loro apparato riproduttivo è inutile. Le distinzioni sono necessarie, la diversità ci rende più ricchi, ma la distinzione tra uomini e donne è completamente priva di fondamento.
Alcuni dicono che anche i giocattoli non dovrebbero essere prodotti e pubblicizzati sulla base del sesso. Pertanto, non ci dovrebbero essere giochi solo per bambini e giochi solo per bambine. Sei d’accordo o ti sembra un pò eccessivo?
Il sessismo non è un’invenzione dei bambini, e quindi i giocattoli che si usano nell’infanzia non possono influenzare più di tanto il loro pensiero. Quelli che pensano che tutto è colpa di chi produce i giocattoli di colore rosa per le femminucce e blu per i maschietti si allontanano dal vero problema. I bambini non vedono queste differenze. Naturalmente dobbiamo partire dal presupposto che gli uomini e le donne hanno delle differenze, è scientificamente provato che hanno diverse parti del corpo e del cervello, diversi ormoni, e diverse aspettative di vita. Ma estrapolare queste differenze per usarle come arma di discriminazione è un pregiudizio basato sull’invidia e l’intolleranza. E questo pregiudizio non dipende dai giocattoli che si usano da bambini, ma dall’educazione che si riceve dai genitori, dai libri che si leggono, dai film che si guardano e dalla società in cui si vive. Perché ci sono persone sanno valutare con intelligenza, ma ci sono anche persone che considerano la televisione, il cinema come una fonte affidabile di informazioni, e per questo motivo la pubblicità a sua volta può avere un’influenza negativa.
Uguaglianza per le donne in politica e dell’economia. L’Italia e la Spagna sono in ritardo rispetto ad altri paesi europei, ma secondo te in quale dei due paesi la situazione è peggiore?
Italia e Spagna sono in ritardo a seconda dei paesi con i quali ci confrontiamo, perché purtroppo ci sono paesi in cui non si può parlare di discriminazione sessuale, dove le donne non sono rispettate nemmeno nei diritti umani più essenziali, ed è una cosa che mi terrorizza. Se è vero che dobbiamo sempre puntare a chi sta meglio di noi, è anche vero che c’è chi sta molto peggio di noi.
Io conosco meglio l’evoluzione sociale delle donne in Spagna, ma a quanto posso vedere in Italia è abbastanza simile. In Spagna si è registrato un modesto progresso a partire dal 2004, quando è stata introdotta l’uguaglianza tra donne e uomini all’interno del consiglio dei ministri e si sono avviate riforme per eguagliare i salari a prescindere dal sesso. Tuttavia, ancora esistono casi di diversi salari e penso che per quanto riguarda la composizione dell’esecutivo la soluzione migliore non consista in una divisione obbligata di 50% uomini e 50% donne, ma nello scegliere persone competenti senza alcuna barriera. Sono certo che in futuro, in politica come nelle aziende private, esisteranno sempre più donne leader. Come ha detto Oprah Winfrey “L’eccellenza è il miglior deterrente per il razzismo e il sessismo. E in base a questo regolo la mia vita.”
Ho letto con piacere, ottimo articolo. Posso segnalarti questa intervista a Pietro Guerrieri, direttore generale di SES Astra Italia, sul futuro della tv italiana? https://www.youtube.com/watch?t=200&v=pxZg5u7lJiw
Ottima lettura, ti ringrazio. Ti spiace se ti segnalo che su Agon Channel tutti i giorni alle 13 c’è “Quello che le donne non dicono”, talk show al femminile condotto da Monica Setta: ogni giorno ci sono 2 ospiti che si confrontano?