Red Ronnie intervista il dr Fabio Milani: “Pronto a morire per ciò in cui credo”

Red Ronnie ha raccolto tutti i dubbi del medico rispetto all'emergenza Covid


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Solo pochi giorni fa Red Ronnie lo aveva intervistato. Sapeva che le sue scelte andavano contro le indicazioni ministeriali e che potevano comportargli delle conseguenze. Si sono palesate in queste ore per il dottor Fabio Milani a opera dell’Asl di Bologna che gli ha comunicato la sospensione dalla sua attività di medico di base. Non si conoscono ancora le motivazioni ufficiali ma tutto fa pensare che a pesare sulla scelta siano state le posizioni assunte su tutta l’emergenza Covid.

Ma quali sono queste posizioni? A raccontarle è stato lo stesso Milani al microfono di Red Ronnie, spiegando quali sono tutti i suoi scetticismi. A cominciare dal vaccino, l’elemento che più di tutti potrebbe aver inciso sulla sua sospensione. Milani ha deciso di posticipare la sua vaccinazione nonostante ormai un decreto legge lo imponga ai professionisti della sanità. Questo significa di fatto che non potrà continuare a esercitare. Milani non si definisce contrario a prescindere ai vaccini. Non un no-vax tout court ma Milani fa una richiesta ben precisa alle autorità: avere dei dettagli sul vaccino. Sapere, da medico, di cosa è composto e se può fidarsi. Fino a quando non avrà queste informazioni non si sottoporrà all’inoculazione.

Un altro elemento che perplime il medico riguarda le terapie e la diagnostica rispetto al Covid. Milani dice di aver curato i suoi pazienti a domicilio andando contro le indicazioni date durante la fase acuta della pandemia. Nell’intervista ha spiegato di aver visitato i suoi pazienti senza dispositivi di protezione perché questo toglieva fiducia agli ammalati. Ha inoltre dichiarato di non ritenere affidabili i tamponi considerandoli solamente uno strumento di guadagno delle case farmaceutiche.

Ancora un punto interrogativo posto da Milani riguarda i morti per Covid. In particolare il medico nutre dubbi rispetto al fatto che non siano state effettuate autopsie sui corpi. In realtà in diversi casi sono state realizzate anche se, a dire di Milani, contro le indicazioni delle autorità che temevano il rischio di contagio. Secondo Milani era una paura insensata e le autopsie avrebbero potuto svelare i motivi dei decessi. Questi e altri dubbi vengono posti dal medico che ha dichiarato di aver fatto la sua scelta e di volerla difenderla “come hanno fatto i nostri nonni per darci la libertà. Io sono pronto a morire per le mie idee” ha dichiarato a Red Ronnie.