Euro 2020 e IPTV: maxi operazione stronca trasmissioni illecite

Ci ha pensato la Guardia di Finanzia a fermare i malfattori che trasmettevano illegalmente le partite degli Europei

Euro 2020

INTERAZIONI: 346

Insieme all’avvio degli Europei 2020 di calcio, purtroppo è entrato in scena anche il fenomeno della pirateria audiovisiva tramite la trasmissione, per vie illegali, degli eventi su IPTV (Internet Protocol Television). A renderlo noto è stato il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza che, tramite l’operazione Euro Strike 2020, è riuscita a sequestrare numerose piattaforme informatiche online di recente generazione che offrivano la visione abusiva delle partite. A segnalare la crescita dei portali dedicati allo streaming illegale dei match in concomitanza con gli Europei è stata la UEFA, titolare dei diritti di trasmissione degli eventi.

Come sottolinea la Guardia di Finanza, gli utenti che erano collegati in modo illegale hanno visualizzato sui propri dispositivi un messaggio dettagliato, avvertendo loro che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro e che erano stati rilevati i loro dati di connessione. Le indagini, grazie alla segnalazione della UEFA, sono proseguite e nella giornata di ieri, 17 giugno, sono state bloccate le trasmissioni illegali dei due incontri Ucraina-Macedonia del Nord e Danimarca-Belgio, previsti in esclusiva per la pay-tv.

Ovviamente, adesso sono attese sanzioni sia per i gestori delle piattaforme abusive sia per gli utenti che usufruiscono del servizio, entrambi individuati. A tal proposito, la GdF ci tiene a dichiarare che coloro che sono responsabili della pirateria audiovisiva degli eventi rischiano la reclusione da 6 mesi a 3 anni ed una multa che può arrivare a 15.493 euro. Gli utenti finali, invece, subiranno una sanzione amministrativa per un importo pari a 1.032 euro. Anche l’emittente Sky ha voluto commentare Euro Strike 2020 esprimendo soddisfazione per l’operazione antipirateria condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Napoli. Questo tipo di azioni, purtroppo, sono sempre più frequenti, ma la stretta ed efficace collaborazione tra industria e forze dell’ordine hanno avuto la meglio.