Elton John, un concerto in cambio di un boccale di vetro | Memories

Il 17 giugno 1977 gli studenti dello Shoreditch College si ritrovarono senza artista per il ballo di fine anno. A poche centinaia di metri, però, abitava Elton John

elton john allo shoreditch college

Photo by Jørund Føreland Pedersen/Wikicommons


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La storia dell’esibizione di Elton John nella chiesa dello Shoreditch College di Londra è, come essa stessa si presenta, pura storia. Il 17 giugno 1977 tutti attendono Jimmy Helms, già militante nei Londonbeat ma anche abile solista, come dimostra il singolo Gonna Make You An Offer You Can’t Refuse. L’offerta che non si può rifiutare, però, quella sera non suona.

Il comitato sociale che ha organizzato l’evento si ritrova con un pugno di mosche a poche ore dall’esibizione. Jimmy non ci sarà e bisogna. A poche centinaia di metri dal college vive Reginald Kenneth Dwight, 30 anni e 15 dischi alle spalle. Si fa chiamare Elton John, e bisogna fare in fretta. Quattro persone vanno a prenderlo. Elton sta guardando il tennis dal suo divano. Gli studenti suonano al citofono, lui risponde e gli spiegano la situazione.

Elton accetta, arriva allo Shoreditch College e non chiede compenso. Solo una pinta di vetro con lo stemma del College. Secondo alcuni gli vengono offerte due bottiglie di vino dal bar della residenza, un Laski Resling, secondo altri una bottiglia di whiskey. I ricordi dei presenti sono frammentati e contrastanti.

Elton arriva, si siede nella sagrestia scrive la scaletta nel retro del suo libretto di assegni. Di fronte a lui c’è Allein Ibbotson, che rimane sorpreso dalla disponibilità e dall’umanità del cantautore. Di quella scaletta improvvisata non c’è traccia, non essendo un concerto ufficiale. I presenti ricorderanno almeno 6 brani eseguiti quella sera, compresa l’immancabile Crocodile Rock che ha aperto la serata. C’è anche Your Song, c’è Rocket Man.

Sempre Ibbotson ricorda che Elton John, allo Shoreditch College, si è anche trattenuto insieme ai presenti per ben due ore oltre il concerto, chiacchierando con il pubblico nei corridoi della residenza come se fosse un vecchio amico di tutti. Coloro che in quel tempo erano studenti ricordano ancora bene, se non benissimo, quella serata.