The Beatles, Get Back tra messaggio antirazzista e presunta frecciatina contro Yoko Ono | Memories

Il 5 maggio 1969 usciva negli USA Get Back, il singolo-capolavoro dei Beatles nato come un manifesto di satira politica antirazzista

get back dei beatles

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Get Back dei Beatles: un ritorno al rock’n’roll fatto di registrazioni in diretta, un verso nato da uno scherzo, la posizione politica, Yoko Ono dietro le quinte. Sono tante le storie che hanno contribuito alla creazione dell’ennesimo capolavoro dei Fab Four, che il 5 maggio 1969 tanto “four” non sono, visto il destino che li attende.

No Pakistanis

Eppure ai 4 bravi ragazzacci di Liverpool piace ancora il ca**eggio: Paul McCartney strimpella sulle note di Sour Milk Sea dell’amico George Harrison, e il verso:“Get back to where you should be” diventa: “Get back to where you once belonged”. Gli altri approvano, è un nuovo pezzo e bisogna lavorarci. Dalle prime versioni esce No Pakistanis, seconda a The Commonwealth Song in cui i Beatles si fanno beffe dell’ex ministro britannico Enoch Powell noto in quegli anni per le sue posizioni razzista.

“Get back to your Commonwealth homes”, dice il ritornello di The Commonwealth Song. No Pakistanis riprende i luoghi comuni sugli stranieri che rubano il lavoro, ma potrebbe essere troppo. Paul McCartney ha paura dei fraintendimenti e per questo ripulisce il testo.

Get Back dei Beatles diventa quindi la storia di Jojo e Loretta. Il primo lascia la sua casa di Tucson per cercare erba in California, la seconda “pensa di essere una donna, invece è un altro uomo”. Peculiare di questo brano è la cavalcata in terzine di Ringo Starr sul rullante, il taglio audace di blues e il rock’n’roll come filo conduttore dell’intera composizione, che si esaurisce nell’ampio ricorso alle tonalità di Settima.

Una frecciatina contro Yoko? No

Nel 1980 John Lennon, intervistato da Playboy, riferisce quel sospetto secondo il quale Get Back sarebbe un’invettiva contro Yoko Ono. Quando Paul cantava il ritornello, ricorda John, guardava verso Yoko sulle parole “get back to where you once belonged”.

Paul McCartney lo smentisce qualche anno dopo: “No, Get Back dei Beatles è nata in un periodo in cui eravamo tutti paranoici”.