Divieto di legare i cani alla catena: quando l’Italia diventerà civile?

Partita una petizione per istituire il divieto di tenere gli animali legati. La prima regione a cui è rivolta è la Campania dove esiste già ma non ci sono sanzioni per i trasgressori

cane alla catena

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Esistono vari modi di maltrattare gli animali. Alcuni di questi nemmeno riusciamo a concepirli come tali eppure esistono. Uno di questi è sicuramente quello di tenere legati i cani alla catena. Un’“abitudine”, difficile onestamente definirla solamente tale, che crea dei gravi problemi all’animale. Per prima cosa viene negato loro il diritto di soddisfare le proprie esigenze fondamentali. Pensare di poter far trascorrere un’intera vita a un animale lasciandolo senza potersi muovere liberamente piuttosto che negandogli la possibilità di interazione sociale, significa non amare veramente gli animali.

In molti ritengono che gli animali debbano essere a loro completa disposizione e assolvere una funzione di “compagnia”. Una condizione di completa subalternità al proprio padrone che poi genera comportamenti come quello di tenerlo alla catena per ore e giorni interi. A queste persone andrebbe spiegato che avrebbero dovuto scegliere un peluche e non un essere vivente. Tenere il cane alla catena è in realtà una pratica molto diffusa nel nostro Paese ma che in alcune regioni è stata anche definita fuorilegge. Come la Puglia e l’Umbria che hanno emanato una legge regionale.

O come la Campania che nel proprio regolamento regionale ha messo al bando questa pratica. Il problema è che non esistono sanzioni per chi persevera in questo atteggiamento rendendo di fatto il provvedimento inutile. Una sorta di “indicazione” normativa che in assenza di una punizione non presuppone nessun obbligo di attenersi alla stessa. Si potrebbe dire che non dovrebbe essere necessaria una sanzione per imporre il rispetto di un principio giusto ma il problema è che chi è tanto disumano da tenere un animale legato probabilmente avrà serie difficoltà ad adeguarsi a obblighi solo “morali”.

Per questo motivo “Save the Dogs and other Animals“ e “Green Impact” hanno lanciato una petizione con la quale chiedono di istituire, su tutto il territorio nazionale, il divieto di tenere i cani alla catena. La prima tappa prende le mosse proprio dalla Campania a cui è rivolto il primo appello per far seguire al dettato normativo le sanzioni necessarie alla sua applicazione. Il discorso poi verrà allargato a livello nazionale ma ottenere che una regione come quella campana continui nei passi avanti fatti finora rappresenterebbe un importante passo avanti simbolico.

La petizione si chiama “La vita a catena non è vita” e per firmarla è necessario collegarsi a questo link.