Champions. L’ora della verità per Pirlo. Caccia alla terza vittoria con la Juventus più debole del decennio

I flop europei sono costati la panchina a Conte, Allegri e Sarri. L'esordiente ed inesperto Pirlo si cimenta con la fatale ossessione bianconera. Senza neanche la certezza dello scudetto in tasca

Pirlo kp

Andrea Pirlo , allenatore Juventus


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La stagione della Juventus entra stasera nella fase decisiva. Gli uomini di Andrea Pirlo affrontano il Porto nell’andata degli Ottavi di Finale della Champions League. La terribile ossessione bianconera, il Moloch mostruoso al quale sono stati sacrificati Conte, Allegri e Sarri ( nonostante le vittorie in Italia) si para dianzi al’esordiente Pirlo.

Il tecnico bianconero sa bene che il suo destino dipende della competizione europea che la Juventus non vince dallo scorso millennio. Andrea Pirlo, da calciatore, ha alzato due volte al cielo il trofeo (leggi di più) indossando la maglia del Milan. La prima volta addirittura sconfiggendo la Juventus a Manchester. In bianconero, invece ha sperimentato l’amarezza della sconfitta nella Finale di Berlino 2015 vinta dal Barcellona di Messi.

In totale quattro finali disputate con due vittorie, in quota Milan, e due sconfitte: una rossonera ( la beffa di Istanbul contro il Liverpool) e l’altra bianconera sotto il cielo di Berlino. La Juventus arriva al vero redde rationem della stagione nell’inedita condizione di non esser dominante in Italia. Pirlo annaspa con i bianconeri dietro le milanesi ed è reduce dalla brutta sconfitta di Napoli dove la Juventus si è arresa al cospetto di una formazione indebolita da Covid-19 ed infortuni vari.

Un pessimo viatico quello del San Paolo Diego Armando Maradona per Andrea Pirlo che si gioca gli Ottavi con una formazione certamente più debole nella cifra di gioco rispetto a quelle dei nove anni scudettati trascorsi. I suoi predecessori Conte, Allegri e Sarri – per con dinamiche diverse – si erano garantiti il primato in Italia salvo poi naufragare in Europa. L’unico ad andare vicino al trofeo è stato Allegri due volte finalista a Berlino e Cardiff. Conte e Sarri sono stati sbattuti fuori molto prima dell’atto finale. Ed hann pagato con l’esonero le loro sconfitte.

La magnifica ossessione bianconera si materializza nella stagione del Covid-19 dove tutti i valori ed ogni certezza sembrano stravolti. Il crollo del Barcellona al cospetto del PSG conclude probabilmente l’era Messi. La Juventus di Pirlo e Ronaldo ( anche lui costretto come Messi a fare i conti con l’anagrafe) , che non domina neanche in Italia, saprà imporsi sul palcoscenico europeo?