Perché l’Italia fuori dalle Olimpiadi di Tokyo e atleti senza bandiera ma c’è una soluzione

Decisione storica e anche umiliante, si decide tutto nelle prossime ore

italia fuori dalle olimpiadi

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Il rischio c’è tutto e anche una soluzione. L’Italia fuori dalle Olimpiadi di Tokyo (pure ancora non confermate) è una possibilità concreta che addirittura dovrebbe essere ufficializzata questo mercoledì alle 17:30 dal CIO (Comitato Olimpico internazionale). A meno che non ci si dia davvero una mossa nelle prossime 24 ore, con un rimedio rocambolesco quanto sconcertante e soprattutto mettendo da parte la questione crisi di Governo.

La notizia è stata data in anteprima da Repubblica. La vicenda che ha dell’incredibile è la seguente. La necessità della riforma dello sport è partita più di due anni fa ma non ha portato a nessuna conclusione, neanche con l’attuale ministro Vincenzo Spadafora. Non è stata sanata, in particolar modo, la questione dell’autonomia del Coni e sono ora scaduti i termini per farlo. L’aspetto non è trascurabile secondo il regolamento della Carta Olimpica ed è condizione imprescindibile alla partecipazione dei giochi. Proprio il presidente del Cio Thomas Bach avrebbe anche inviato 2 missive al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedendo di accelerare per il risanamento ma, evidentemente, la crisi di Governo (latente da settimane) avrà spostato l’attenzione su altro.

L’Italia fuori dalle Olimpiadi di Tokyo cosa significherebbe? In pratica tutti gli atleti potrebbero presentarsi solo come indipendenti, senza la bandiera italiana ed eventuali medaglie conquistate non sarebbero associate al nostro paese. Proprio in caso di vittoria, come umiliazione estrema, l’inno di Mameli non potrebbe risuonare in alcun caso. La situazione è incresciosa e assurda, soprattutto perché frutto di una macchina burocratica farraginosa e lenta che ha bloccato il rinnovamento dell’organo del Coni.

Una soluzione contro la decisione dell’Italia fuori dalle Olimpiadi di Tokyo ci sarebbe. Questa passerebbe attraverso la promulgazione di un decreto legge entro 24 ore, cioè prima di mercoledì 27 gennaio. La crisi di Governo attuale non favorisce di certo i lavori per un simile protocollo di urgenza ma le prossime ore saranno decisive per capire quale decisione potrebbe essere intrapresa.