Il modulo di consenso del vaccino Covid-19 su WhatsApp è falso, le differenze con l’originale

Una catena virale che propone un mucchio di informazioni false che creano solo allarmismo

modulo di consenso del vaccino Covid-19

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Nelle ultime ore in Italia, una nuova catena circola su WhatsApp con protagonista il modulo di consenso del vaccino Covd-19. Nel filone della peggior teoria complottista, l’allegato 1 del documento divenuto già tanto virale metterebbe in evidenza le criticità delle fiale somministrate già a più di un milione di italiani. Si parlerebbe infatti di sperimentazione ancora in corso, di ridotto periodo di protezione e ancora di tossicità di quanto prodotto dalla Pfizer-Biontech. La comunicazione fomenta allarmismo, sulla base di informazioni false. Meglio chiarire dunque quale sia la verità su un argomento così cruciale.

A chi ora riceve il vaccino non è stato per nulla proposto il modulo di consenso (in particolare l’allegato 1) proposto nell’immagine all’interno di questo articolo. Le parti sottolineate che puntano a creare proprio allarmismo tra i destinatari non si trovano nell’allegato corrente o sono ben diverse. In particolar modo, è falso dire che il vaccino sia ancora in sperimentazione come non corrisponde a verità il riferimento alla protezione dalla malattia di 45 o al massimo 60 giorni. L’allegato continua ancora puntando sulla tossicità delle fiale che sono state testate solo sui ratti (topi) e sui mancati controlli sulla natura cancerogena della soluzione. Entrambe queste due affermazioni sono più che false, in ogni loro aspetto.

Il vero modulo di consenso per il vaccino Covid.19 è quello invece presente sul sito del Ministero della Salute, tra l’altro aggiornato anche soli pochi giorni fa, il 13 gennaio. Il documento in questione non contiene nessuno dei punti allarmistici su descritti. Semmai l’informativa sottolinea, come è giusto che sia, che il vaccino in se protegge dalla malattia scatenata dal nuovo coronavirus, mentre la protezione dal contagio (quella si) non è stata ancora certificata. Sempre il documento reale sottolinea l’importanza della seconda dose iniettata dopo 21 giorni e per le donne in gravidanza suggerisce la valutazione caso per caso per la somministrazione. Il modulo del consenso ufficiale e ora in vigore a gennaio 2021 è consultabile tutto a questo indirizzo. Chiunque può farne buon uso leggendolo e condividendolo, lasciando stare la controparte fake in circolazione.