L’Umarell, il nuovo singolo di Fabio Concato

Mi sono collegato con lui nella mia diretta di We Have a Dream, approfittando del successo di questo nuovo brano


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FABIO CONCATO è un mito che è andato ben oltre la “Domenica bestiale” che tutti conoscono. Ma il fatto di essere schivo, riservato, di non cercare le luci dei riflettori non lo ha certo aiutato a farsi conoscere come merita. Finalmente mi sono collegato con lui un martedì sera nella mia diretta WE HAVE A DREAM, approfittando del boom che il suo singolo “L’Umarell” ha avuto e dove c’è anche una presenza immaginaria di Enzo Jannacci e dell’Ambrogino d’Oro che la città di Milano gli aveva appena consegnato.

Guarda il video con l’intervista e il clip, in cartone animato, di “L’umarell”

Ecco il comunicato stampa:

Lunedì 7 Dicembre Fabio Concato ha ritirato l’Ambrogino d’Oro per la benemerenza in campo musicale verso la città di Milano, colpita in particolar modo dalla pandemia. Grazie al brano “L’Umarell”, che gli è valso anche il premio Montale. Il brano è stato pubblicato il 4 Dicembre ed anticipa il nuovo album MUSICO AMBULANTE in uscita il 15 gennaio in doppio vinile e doppio cd.

Adriana Beverini presidente del premio Montale ha motivato così il premio dato a Fabio:

“Composto in parte in dialetto milanese, durante la quarantena causata dal Coronavirus, Concato, con l”Umarell”, ha consegnato alla storia, non solo della musica, il ricordo di un dramma che lItalia intera, e fra i primi Milano e i milanesi, hanno vissuto senza lasciarsi abbattere, aspettando il momento per poter ricominciare la propria vita”.

La canzone è in dialetto milanese con il breve emozionato inciso in italiano. Il dialetto soprattutto nella buffa coda ci restituisce attimi di vita realmente vissuta probabilmente da ognuno di noi. Finalmente un emozione forte per metabolizzare meglio l’accaduto e riflettere su questa triste pandemia.

“L’Umarell” è una poesia in musica, come del resto lo stile Concato.

Gli Umarell sono quei signori, spesso pensionati, che, con le mani rigorosamente intrecciate dietro la schiena, amano trascorrere le giornate osservando e controllando gli operai al lavoro nei cantieri in giro per le città.

Fabio Concato racconta:

Tempo fa un mio amico mi ha regalato la statuina di un umarell: la tengo nel mio studio, sul leggio della tastiera. Mi osserva quando suono, quando canto. Una settimana fa sembrava che volesse chiedermi che cosa stessi facendo per il dramma che stiamo vivendo, in che modo mi stessi adoperando per questa emergenza. Ma cosa dovrei fare in quarantena? Mi sono chiesto, guardandolo…e così è nata LUmarell

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