Svolta Watch Dogs Legion, la rivoluzione Ubisoft nell’Inghilterra post Brexit

Importanti modifiche al gameplay per la serie, che nel nuovo appuntamento con i videogiocatori si mostra con un abito ludico assai differente

Watch Dogs Legion

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Di Watch Dogs Legion se n’è fatto fin da subito un gran parlare. Normale, se si pensa alle ambizioni sciorinate in prima istanza dagli addetti ai lavori. Che, a dirla tutta, sembravano pronti a effettuare il canonico passo più lungo della gamba. Tanta la carne messa al fuoco, con le prospettive che potenzialmente lasciavano intravedere numerosi pericoli per lo sviluppo e l’effettiva resa del gioco.

Inciampare in facili problematiche di gameplay era possibile, e quindi nulla andava lasciato al caso. E sostanzialmente alla fine tutto è filato liscio, con Ubisoft che ancora una volta riesce a rivoltare come un calzino il suo franchise. Tante novità approntate a questa nuova iterazione della serie, che abbandona la numerazione ufficiale ma di certo non la voglia di sorprendere. E il risultato è di quelli che possono lasciare un segno indelebile nel mondo dei videogiochi, grazie alle infinite possibilità future cui spiana la strada.

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Rivoluzione Watch Dogs Legion, Ubisoft cambia registro

Partiamo però dalle basi, prima di addentrarci appieno nell’analisi di Watch Dogs Legion. Ossia da quelli che sono i cardini fondanti dell’esperienza ludica offerta dalla serie marchiata Ubisoft. Protagonista (più o meno diretta) della storia è la tecnologia, che assume connotati molto spesso distopici nel franchise. E questo nuovo capitolo non devia dalla rotta tracciata precedentemente.

Se prima però si faceva affidamento esclusivamente sugli strumenti elettronici, in questo episodio si passa a “strumenti” biologici. A disposizione dei videogiocatori ci saranno infatti le abilità specifiche di una pleteora di personaggi, pronti a mettersi al servizio della causa. Ma andiamo per gradi.

Watch Dogs Legion si inserisce in uno scenario socio-politico distopico molto specifico, vale a dire quello di un’Inghilterra post-Brexit nel 2026. Al potere uno stato totalitario, a cui si contrappone un movimento rivoluzionario, il DedSec di cui chiaramente faranno parte gli utenti. Per contrastare il regime che vige oltre manica, gli utenti potranno dar vita a una disobbedienza civile che potrà fare affidamento sulle abilità specifiche di ogni “adepto” reclutato tra le fila della ribellione. Una vera e propria Legione, per l’appunto, che potrà ingrossarsi o ridursi a seconda delle scelte operate dai giocatori. E, nelle cui fila, troveremo combattenti dalle abilità specifiche, dal fight vero e proprio allo stealth, fino all’hacking. E ognuno potrà dare il suo contributo specifico.

Un solo imperativo: vietato sbagliare

Una scelta del team di sviluppo molto particolare di introdurre in-game il permadeath, vale a dire la morte definitiva dei giocatori, avrà effetti importanti sulla storia. Per tutti coloro che non scatteranno le semplici manette sarà infatti il momento dei saluti definitivi. Con la perdita della possibilità di accedere poi alle abilità specifiche di questi ultimi in un secondo momento.

Toccherà dunque ponderare bene le proprie mosse per non perdere tasselli che potranno risultare fondamentali con il dipanarsi della trama. Anche perchè non sarà poi scontato riuscire a trovare qualche degno sostituto che garantisca lo stesso rendimento in game.

La libertà concessa alla CPU in termini di scelte individuali sarà infatti un’arma a doppio taglio, vista la possibilità di beccarsi un due di picche quando proveremo ad arruolare qualche nuova unità. Niente di traumatico, chiaramente, con le proprie attenzioni che poi potranno essere rivolte comodamente altrove.

Viaggio in Inghilterra dal divano di casa

Premesse molto golose quelle su cui si fonda il gameplay di Watch Dogs Legion, e che chiaramente andavano supportate adeguatamente anche sotto il profilo tecnico. E anche sotto questo punto di vista il team di sviluppo si è prodotto in una prova muscolare importante. La Londra videoludica si presenta viva e pulsante, alla stregua di quella reale. La riproduzioni digitale permetterà di visitare i luoghi iconici della capitale britannica, stando comodamente sul proprio divano. Una cosa non da poco, in un momento storico in cui spostarsi è sostanzialmente utopia.

Il tutto in un’avventura che promette una durata adeguatamente lunga, che potrà fare affidamento, oltre che sulla main quest, anche sulle missioni secondarie. Queste permetteranno di aggiungere ulteriori tasselli alla propria esperienza, che quindi andrà a comporsi in maniera eterogenea.

E sarà proprio la presenza di opportunità ludiche molto differenti, garantite dalle abilità specifiche dei diversi personaggi, a diversificare le situazioni di gioco. In un prodotto dalle ambizioni particolarmente elevate, che potrebbe quindi fungere da apripista per progetti ugualmente importanti e coraggiosi. Che tocchino la generazione di console sul viale del tramonto e anche la next gen, per cui il titolo è ugualmente disponibile. La rivoluzione è cominciata!

VOTO FINALE: 8.5/10