Furore Crash Bandicoot 4 It’s About Time, PS4 e Xbox One sull’onda della nostalgia

L'iconico marsupiale di casa Sony torna ancora una volta sulla scena, pronto a conquistare con la sua irresistibile autoironia

Crash Bandicoot 4 wallpaper

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L’annuncio della lavorazione di Crash Bandicoot 4 It’s About Time è arrivato in tempi relativamente recenti. Era infatti l’alba dell’estate di questo strano 2020 – precisamente il 22 giugno – quando Activision ruppe gli indugi. E da quel momento la sfrenata corsa verso il giorno d’uscita non si è fermata, con i fan che trepidavano, sognando di controllare nuovamente la simpaticissima mascotte della prima Playstation.

Di anni dai suoi esordi ne sono ormai passati un bel po’, e questo quarto capitolo ufficiale – senza contare spin off, remake e titoli di altro genere – rappresenta una vera e propria di maturità. Non tanto sotto il profilo contenutistico, dal momento che Crash Bandicoot 4 It’s About Time riporta su schermo tutta l’atmosfera scanzonata della serie.

Parliamo dell’approccio del comparto tecnico alle tecnologie di ultima generazione. Dopo l’esperimento compiuto col remake della saga originale, con Crash Bandicoot Nsane Trilogy, le aspettative erano piuttosto alte. Ma Toys for Bob non ha mostrato timore reverenziale e ha affrontato il tutto di petto.

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Crash Bandicoot 4 It’s About Time, ma il tempo non è passato mica

A livello cronologico, Crash Bandicoot 4 It’s About Time riprende la storia dal punto preciso in cui la fine del terzo capitolo l’aveva interrotta. I cattivoni di turno, il Dr. Cortex, Nefarius Tropy e Uka Uka sono bloccati in quella che è a tutti gli effetti una prigione temporale. Un limbo dal quale provano in tutti i modi a scappare, trovando poi finalmente il modo.

Un campanello d’allarme scatta dunque ad Aku Aku, a Nsanity Beach. Il compagno di viaggio di Crash non perde tempo a dare l’allarme, con l’avventura che può quindi partire a spron battuto.

Come di consueto, sarà un vero e proprio tour dei mondi quello che attende i videogiocatori. Diverse le location pronte a materializzarsi sugli schermi, ognuno rifinito e caratterizzato a seconda del contesto. A dare maggiore profondità al tutto ci pensano poi le maschere quantiche, novità introdotta in questo quarto capitolo, che permettono agli utenti di viaggiare tra le dimensioni, accedendo quindi a elementi altrimenti inarrivabili.

Una scelta tecnica, quella operata dagli sviluppatori, che immancabilmente ha ripercussioni pratiche soprattutto sulla giocabilità.

Salti platform e non solo

Passare da un mondo all’altro, in Crash Bandicoot 4 It’s About Time, è possibile grazie alla semplice pressione di un tasto. Una responsabilità non da poco, considerando che, per ottenere i punteggi più alti nel completamento del livello, occorrerà raccogliere gli elementi dall’una e dall’altra dimensione. Molto spesso combinando i canonici salti e le sezioni platform con elementi disponibili soltanto in una delle due realtà. Non è raro infatti trovarsi a fare costantemente switch grazie alle maschere per attingere in toto ai contenuti posizionati dagli sviluppatori, dalle pedane alle casse contenenti frutti Wumpa.

Dinamiche ludiche che vanno a incastrarsi perfettamente nell’alchimia preesistente, garantendogli una connotazione ancor più hardcore rispetto al passato. Non sono state rare le volte in cui siamo stati costretti a ripetere una sezione, complice una difficoltà tarata verso l’alto.

A venire incontro ai giocatori arriva la possibilità di selezionare il grado di difficoltà tra due disponibili. Il primo, che possiamo definire “classico”, prevede un numero di vite limitato (dopo cui scatta il game over e l’obbligo di restart dall’inizio del livello) e rimpinguabile raccogliendo i faccioni di crash in giro per i livelli. Il secondo, al passo con i tempi e maggiormente user-friendly, vede semplicemente la presenza di un counter delle morti. Ognuno ha dunque la possibilità di scegliere il grado di sfida più consono alle proprie esigenze.

Un successo annunciato?

Una goduria ludica non da poco quella offerta da Crash Bandicoot 4 It’s About Time. E nella quale, volontariamente, non ci siamo voluti addentrare per non rovinare il piacere della scoperta. Non penserete di certo che la maschera quantica in apertura sia l’unica inserita dal team di sviluppo nel gioco, vero?

Tralasciando dunque questi aspetti, focalizziamo le nostre attenzioni su quello che è sotto gli occhi di tutti, vale a dire il comparto tecnico. Il lavoro svolto da Vicarious Visions sulla trilogia arrivata nel 2017 sul mercato d’altronde parlava piuttosto chiaro. Grandi cose erano possibili, e grandi cose sono state realizzate da Toys for Bob, che non si è lasciata di certo pregare.

l fascino di Crash risplende in tutta la sua luce in questa quarta iterazione ufficiale della serie. I modelli poligonali del protagonista e dei nemici sono finemente riprodotti sfruttando le tecnologia di ultima generazione. Allo stesso modo, nulla è stato lasciato al caso in materia di level design. Certosina la cura per ogni dettaglio, con la tridimensionalità degli ambienti che si presta chiaramente a soluzioni di gameplay come sempre particolarmente stuzzicanti.

Il tutto gode poi di una narrazione immancabilmente sopra le righe, che pesca a piene mani dal background della mascotte della prima storica Playstation. Scambi di battute che non mancheranno di strappare più di un sorriso a vecchie cariatidi videoludiche e alle nuove leve. Perché Crash è così, con la sua semplicità unisce generazione molto diverse.

VOTO FINALE: 9/10