Baby 3 su Netflix, l’addio prevedibile di una serie che poteva dare molto di più (recensione)

Una fine ingloriosa per Baby 3 su Netflix: non bastano 6 episodi per chiudere una storia che meritava una maggior attenzione

Baby 3 su Netflix

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Con Baby 3 su Netflix si conclude la serie liberamente ispirata allo scandalo delle squillo dei Parioli. Dopo due stagioni in cui la storia ha scalfito la superficie, mostrandoci il mondo parallelo delle due protagoniste, Chiara e Ludovica, nel capitolo finale, la storia prende una piega investigativa – o almeno ci prova – per portare alla luce ogni cosa. Un addio non certamente sofferto, ma piuttosto prevedibile, dato che non c’era nessun’altra conclusione possibile.

Baby 3 inizia con l’indagine della polizia su un presunto giro di prostituzione minorile nella Roma Bene, concentrandosi nel quartiere Parioli. Al liceo Collodi, intanto, iniziano a circolare voci su Ludovica, che non solo rischia di non andare agli esami di maturità, ma la sua famiglia potrebbe pagare delle amare conseguenze. Chiara, al contrario, non è intenzionata a mollare la sua doppia vita, l’unico rifugio sicuro dalla sua esistenza apatica e noiosa.

Da sempre le serie tv cercando di entrare nel mondo degli adolescenti; un mondo fatto di insicurezze, paure per il futuro, pulsioni ormonali e crisi di identità, riuscendo a raccontare storie quantomeno credibili in cui i giovani potessero sentirsi rappresentati. Baby poteva essere molto di più di un teen drama. Aveva tutte le carte in tavola per osare, esplorare e sviscerare a fondo nella scottante tematica della prostituzione minorile. Un mondo, anche questo, dove gli adolescenti come Chiara e Ludovica – interpretate rispettivamente da Benedetta Porcaroli e Alice Pagani – trovano sfogo alla loro frustrazione quotidiana e agli occhi dei coetanei.

Non bastano sei episodi per chiudere una storia complessa come questa. Baby 3 su Netflix presenta molti buchi di trama – l’inizio così repentino, dove lo spettatore si trova spaesato, non capendo se ci sia stato o meno un salto temporale – ed evidente falle nella sceneggiatura. L’introduzione del personaggio di Aurora (che ha il volto di Anna Lou Castoldi) è una forzatura per creare una crepa tra Chiara e Damiano (Riccardo Mandolini). Carina, ma non memorabile.

Si chiude senza una motivazione precisa anche la carriera della professoressa Monica (Claudia Pandolfi), che nella scorsa stagione aveva fatto scalpore per la sua relazione con lo studente Niccolò (Lorenzo Zurzolo). Non si riesce a provare simpatia per Chiara: viziata, annoiata, sempre alla ricerca di qualcosa di più dalla vita. Unici personaggi che si salvano sono Ludovica e sua madre (Isabella Ferrari). Donne complicate che compiono errori ma trovano il coraggio di rimediare e soprattutto ritrovarsi. Nota di merito per il personaggio di Niccolò: da ragazzo trofeo a un giovane uomo che mette da parte il suo orgoglio per stare vicino a Chiara. E probabilmente è l’unico, oltre Ludo, che abbia davvero tenuto a lei.

Baby 3 su Netflix lascia perplessi sulla dubbia morale. Basta buonismo: è una storia in cui non esistono vittime né carnefici. È il ritratto attuale di una società in degrado, in cui i giovani fanno ciò che vogliono per pura noia.