Ode To The Mets dei The Strokes è un trip onirico che chiude in bellezza The New Abnormal (video)

Ode To The Mets dei The Strokes è il nuovo estratto da The New Abnormal. Ecco il video ufficiale

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Il video ufficiale di Ode To The Mets dei The Strokes è proprio come lo immaginavamo: una sequenza di ambienti vuoti e mesti che lodano la città di New York nei suoi lati più oscuri, quelli che non interessano la frenesia della gig economy ma il silenzio degli angoli inesplorati.

Dall’epoca antica alla Luna, il regista Warren Fu si è servito di 8 visual artist per fotografare in movimento la Grande Mela nel suo senso più desolato. Il pretesto scelto nel titolo è la squadra dei New York Mets che diventano, più che altro, la chiave di lettura più diretta per gli ascoltatori.

Il nuovo singolo è anche l’ultima traccia di The New Abnormal, una chiusura che ha un forte odore di psichedelia inzuppata nel sentimentalismo urbano con il quale la band di Julian Casablancas saluta l’ascoltatore fino alla prossima avventura.

La sua voce, del resto, segue il riff di basso e synth in un segmento che ricorda Left Outside Alone di Anastacia, il tutto poggiato su un riff di batteria essenziale, su un vortice claustrofobico e audace. Un brano maturo, se vogliamo, che rende giustizia all’intero nuovo album uscito proprio mentre tutti davano la band per spacciata.

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In Ode To The Mets dei The Strokes troviamo tutta la calma di cui abbiamo bisogno quando arriviamo alla fine di un’esperienza: The New Abnormal è quella esperienza, una sorpresa dopo tanti anni di silenzio che oggi continua con questo nuovo singolo. Bello, oggettivamente ben fatto.

Non è certo un caso se nel contesto subacqueo che ci conduce alla fine del video vediamo anche una foto datata della band, ripescata dall’archivio del chitarrista Nick Valensi come per fare il punto della loro carriera. I The Strokes cullano dolcemente la loro New York e si muovono con passo felpato verso il futuro, e la cosa riesce bene.

Ode To The Mets dei The Strokes – Testo

Up on his horse, up on his horse
Not gonna wake up here any more
Listen one time
It’s not the truth
It’s just a story
I tell to you

Easy to say
Easy to do
But its not easy – well maybe for you?
Hope that you find it
Hope that it’s good
Hope that you read it
I think that you should

Cuts you some slack as he sits back
Sizes you up
Plans his attack
—Drums please, Fab—
I got it all
I got it all waiting for me
Down on the street
But now you gotta do something special for me
I’m gonna say what’s on my mind
Then I’ll walk out
Then I’ll feel fine
Yeah, I’m under his thumb, I’m on his back
I will not show my teeth too quick
I needed you there
I needed you there
But I didn’t know
I didn’t know

Go alone
I’ll go alone
We’ll go alone
I’ll go alone

Back from his trip
He’s at the door
When he gets back
He’s on the phone
Innocent eye
Innocent heart
No it’s not wrong
But it’s not right
Innocent times
Out on his own
Not got gonna do that
Come out of control
I was just bored
Playing the guitar
Learned all your tricks
Wasn’t too hard
It’s the last one now
I can promise you that
I’m gonna find out the truth
When I get back

Gone now are the old times
Forgotten, time to hold on the railing
the Rubix cube isn’t solving for us
Old friends long forgotten
The old ways at the bottom
Of the ocean now has swallowed
The only thing that’s left
is us – so pardon
The silence that you’re hearing
Is turning into
A deafening painful shameful roar

Ode To The Mets dei The Strokes – Traduzione

Sul suo cavallo, sul suo cavallo
Non mi sveglierò più qui
Ascolta una volta,
non è la verità
È solo la storia
che ti racconto

Facile da dire,
facile da fare
Ma non è facile, beh forse lo è per te.
Spero che lo trovi,
spero che sia giusto
Spero che tu lo legga,
penso che dovresti.

Ti dà un po’ di tregua mentre si siede
Ti misura,
pianifica il suo attacco
Batteria per favore, Fab
Ho capito tutto,
ho capito tutto, mi sta aspettando per strada
Ma ora devi fare qualcosa di speciale per me
Dirò cosa ho in mente
Poi uscirò, poi mi sentirò bene.
Sì, sono sotto il suo pollice, sono sulla sua schiena
Non mostrerò i miei denti troppo in fretta
Avevo bisogno di te, avevo bisogno di te
Ma non lo sapevo, non lo sapevo.

Da solo,
andrò da solo,
andremo da soli,
andrò da solo.

Di ritorno dal suo viaggio,
lui è alla porta
Quando torna,
è al telefono
Occhio innocente,
cuore innocente
No, non è sbagliato,
ma non è giusto
Tempi innocenti,
fuori da solo
Non lo farò,
sono fuori controllo
Ero solo annoiato,
suonando la chitarra
Ho imparato tutti i tuoi trucchi,
non è stato troppo difficile.
Posso prometterti che
troverò la verità
quando farò ritorno.

Sono finiti i vecchi tempi
Dimenticati, è tempo di aggrapparsi alla ringhiera
Il cubo di Rubik non si sta risolvendo per noi
Vecchi amici, dimenticati da tempo
I vecchi modi in fondo
all’oceano ora ha inghiottito
L’unica cosa che resta siamo noi
Quindi scusa per il silenzio che stai ascoltando
Si sta trasformando in un ruggito assordante, doloroso, vergognoso.