Stati Generali per Giuseppe Conte: cosa sono oggi e a cosa servono

Il progetto degli Stati Generali dell'Economia del 2020 partirà il prossimo 12 giugno. Cosa significa per il rilancio dell'Italia post Coronavirus?

giuseppe conte stati generali dell'economia

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Nelle ultime ore si sta facendo un gran parlare degli Stati Generali dell’Economia. Questo perché il premier Giuseppe Conte ne ha fatto esplicito riferimento nel corso della sua ultima conferenza stampa, ennesima e necessaria in questo periodo di incertezza sociale ed economica a seguito dell’esplodere della pandemia da Coronavirus. E se è vero che le discussioni sul tema tra maggioranza e opposizione politica non sono di certo mancate – con tanto di polemiche tutte all’italiana -, sono in molti a chiedersi fisiologicamente cosa voglia dire questo termine all’atto concreto. Soprattutto oggi.

Stati Generali dell’Economia al via il 12 giugno: cosa significa per l’Italia?

Partiranno il prossimo 12 giugno gli Stati Generali dell’Economia voluti fortemente da Conte, che è andato dritto per la sua strada nonostante le diatribe di cui dicevamo. L’obiettivo è cristallino: traghettare l’Italia fuori dalla crisi economica post COVID-19, per un incontro in cui il dialogo tra le parti in gioco sarà fondamentale. Il termine Stati Generali viene generalmente utilizzato per fare riferimento ad un organo collegiale di rappresentanza istituito in Francia prima della Rivoluzione, di cui facevano pare i tre principali ceti sociali esistenti al tempo, vale a dire nobiltà, clero e terzo stato. Tre poli con un fine comune: quello di porre dei paletti al potere della monarchia. Nel 2020 e nel contesto italiano, il Presidente del Consiglio ha voluto riportare in auge il termine nel corso della sua conferenza stampa del 3 giugno, per sottolineare la necessità che il nostro Paese torni a lottare e a mettersi in discussione per un recupero economico.

Un recupero che non sarà facile e neppure indolore, e che vuole partire dal giù ampiamente discusso Recovery Found e dal confronto tra tutti gli attori coinvolti. Da qui la successiva convocazione degli Stati Generali del 12 giugno 2020, con cui Giuseppe Conte “manda a chiamare” tutte le forze di Governo, le associazioni di categoria, le parti sociali e pure quelle che vengono definite “singole menti brillanti”. Tutti dovranno collaborare sulla base dei dati e delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico di Vittorio Colao. Il tutto per un piano comune di rinascita economica dell’Italia, tra i Paesi maggiormente travolti dalla pandemia. Tre i punti fondamentali che saranno discussi nel corso degli incontri – che si terranno nella cornice di Villa Doria Pamphilj: investimenti, semplificazione della burocrazia e rilancio delle infrastrutture con un focus particolare sull’alta velocità.