Recensione Resident Evil 3, l’inarrestabile incedere dell’orrore

Il terzo capitolo della storica saga horror targata Capcom torna sulla scena videoludica, con un remake adatto a vecchi fan e nuove leve

Resident Evil 3

INTERAZIONI: 43

Probabilmente non è il periodo storico in cui Resident Evil 3 avrebbe preferito approdare sul mercato. In tempi di Covid-19, essere un titolo che ha come co-protagonista (negativo) un virus pone il titolo di Capcom in una posizione delicata. Ovviamente scherziamo, per quanto il paradosso sia alquanto evidente. C’è però una differenza sostanziale tra i due agenti patogeni, il Covid-19 e il Virus-T. Se nel secondo caso una cura non esiste, con le conseguenze che si scateneranno in tutto il loro devastante potenziale nel terzo capitolo della saga, per il coronavirus reale le cose appaiono decisamente essere migliori. Mentre si è alla ricerca di un vaccino, le cure mostrano infatti numerosi casi di guarigione.

Tutt’altra storia quella che arriva da Raccoon City, la cui devastazione è palese fin dalle prime battute del gioco. In Resident Evil 3 quella che si è imboccata e una strada senza ritorno. Nei panni di Jill Valentine, reduce dalle peripezie del secondo capitolo, si proverà a scongiurare l’inevitabile. E nel mentre si combatterà un avversario potenzialmente imbattibile. Insomma, gli ingredienti per un giocone c’erano e ci sono tutte.

Offerta
Resident Evil 3 - Playstation 4
  • Combattimenti intensi e risoluzione di puzzle si combinano...
  • Terrificanti ambientazioni del gioco originale e tanti nuovi...

L’autunno di Raccoon City

Una rinfrescata alla memoria per chi, nel 1999 c’era. Un recupero fondamentale per chi è arrivato dopo. Questo in sostanza è Resident Evil 3, nella strana primavera del 2020. Protagonista, come sempre, l’indomita Jill Valentine, pronta a tuffarsi ancora una volta di petto contro le insidie scatenate dalla Umbrella Corporation.

Ed è un terzo capitolo che non si apre nella maniera più tranquilla per la giovane eroina. Un risveglio tumultuoso la porta subito al cospetto di Nemesis, il villain del titolo, il cui incedere appare da subito inarrestabile. Fuga a rotta di collo e riparo sicuro, per il momento, nell’attesa di un nuovo tuffo nell’orrore.

Premesse basiche quelle del gioco, che così come nell’originale richiederanno di fuggire da una Raccoon City ormai compromessa. Per farlo bisognerà rispettare le direttive impartite dal gioco, che in larga parte rispecchiano quelle dell’episodio originale di riferimento.

Resident Evil 3, gli anni passano ma la qualità resta

La qualità tecnica dell’hardware a disposizione di Capcom si sente tutta. E se ne ha una controprova netta e lampante tanto nel corso delle scene d’intermezzo quanto nelle sequenze in-game. Gli ambienti di gioco si mostrano infatti finemente riprodotti, con una qualità delle texture di grande pregio. Stessa cosa per gli effetti di luce, che alternano aree illuminate ad altri in penombra, con il solo ausilio della torcia a fendere le tenebre.

Un risultato brillante anche sul fronte dei nemici, ben caratterizzati nella loro morfologia. Qualche sforzo in più lo si sarebbe potuto richiedere nell’ambito degli “zombie semplici”. In questo frangente, soprattutto per quanto riguarda quelli di sesso femminile, abbiamo notato una certa ridondanza. Non fastidiosa, certo, ma comunque anomala in termini di varietà offerta dalla produzione. Tutt’altra solfa quella che riguarda le versioni potenziate degli esperimenti della Umbrella Corporation. Qui si nota infatti tutto l’impegno profuso dagli addetti ai lavori, che non hanno voluto lasciare nulla al caso.

Tecniche di sopravvivenza essenziali

Qualità tecnica di pregevole fattura, quella sciorinata da Resident Evil 3, che va ad amalgamarsi con un gameplay che ricalca quello dell’originale, arricchendolo. Funzionale il sistema di mira, che permette di inquadrare con semplicità gli avversari e andare a segno con non troppa difficoltà. Anche il sistema di schivata risulta un ottimo strumento a disposizione degli utenti. Usando infatti il tutto con il giusto tempismo, si potrà evitare di finire preda delle grinfie dei famelici avversari. E in questo modo, cosa che non fa mai male, di risparmiare utilissimi spray medici ed erbe, da riutilizzare nelle boss fight più ardue.

Quello che forse fa storcere maggiormente il naso è la durata dell’esperienza ludica unita a un climax che sa di incompiuto. Poco più di cinque le ore necessarie al completamento al livello di difficoltà intermedio. E i diversi confronti con Nemesis portano allo scontro finale quasi come un accompagnamento. Manca il momento di svolta, quello chiave in cui si può dire “eccoci arrivati alla resa dei conti”. E quello che ne risulta è un raggiungimento dei titoli di coda con un senso quasi d’incompiutezza. Come se all’impresa (perché quello sarà, e ve ne accorgerete, ndr) appena portata a termine manchi quel pizzico di sale a condire il tutto.

Certo, c’è la possibilità di rendere l’avventura più peperina, e in questo arrivano in aiuto le difficoltà più elevate. Qui anche un sol colpo ben piazzato dai nemici può significare game over, con conseguente ripartenza dal checkpoint più vicino.

Conclusioni

In sostanza, Resident Evil 3, nella sua componente per singolo giocatore, rappresenta un ottimo omaggio al passato. Porta con sé il peso degli anni, in termini di gameplay, svecchiandosi pesantemente sotto l’aspetto tecnico. Il risultato è particolarmente apprezzabile tanto per i fan di lungo corso quanto per le nuove leve. A questo va poi aggiunta la componente multiplayer, la cui analisi arriverà su queste stesse pagine nella giornata di domani. Restate dunque sintonizzati per avere un quadro ampio e generale di cosa la produzione targata Capcom è in grado di offrire.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 8/10