Lo sport olimpico contro il Coronavirus. Scegliamo il podio italiano all-time: Fausto Coppi, Pietro Mennea o Federica Pellegrini?

Il Campionissimo fermato dalla II Guerra Mondiale, l'indomabile Freccia del Sud o la Divina delle piscine? Chi conquista il primato sportivo tricolore?


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Tre grandi campioni, di tre epoche diverse a confronto. Il Coronavirus ha chiuso stadi, piscine e palazzetti ma non ferma la voglia di sport.

Mettiamo KO il Coronavirus giocando con la fantasia ed i paragoni impossibili tra discipline sportive e storie incomparabili.

Al terzo posto del mio podio ideale c’è la nuotatrice Federica Pellegrini l’unica ancora in attività ed alla quale auguriamo lunga vita agonistica. Il Coronavirus ha fermato il sogno olimpico di Tokyo 2020, , ma la Divina non si è persa d’animo ed ha ricominciato a nuotare verso Tokyo 2021. Tra Olimpiadi, Mondiali, e competizioni varie la Pellegrini ha una bacheca scintillante. Ma l’aspetto più mostruoso della sua straordinaria carriera è certamente la longevità ad altissimo livello a dispetto anche del Coronavirus. Fede ha dominato in piscina dalla medaglia d’argento di Atene 2004 ai Mondiali 2019 di Gwangju. Incredibile in uno sport che brucia in poche stagioni i suoi talenti più sfolgoranti.

Al secondo posto innalzo il ciclista Fausto Coppi stroncato prematuramente da un male subdolo come il Coronavirus. Il Campionissimo ha vinto cinque giri d’Italia tra il 1940 ed il 1953. Quanti ne avrebbe conquistati senza la pausa bellica? Nel 1949 , primo corridore della storia conquistò Giro e Tour mentre la maglia iridata la indossò nel 1953. Formidabile il primato dell’ora che ha resistito (45,798 km) dal 1942 al 1956. Un primato longevo come quello del primo classificato.

E’ Pietro Mennea lo sportivo italiano più forte all-time. Da Monaco 1972 a Los Angeles 1984 è stato protagonista della velocità su pista mettendo in riga le star americane ed i campioni dell’Est. Una vita troppo breve, tutta di corsa. Ha resistito coraggiosamente alle lusinghe del doping in un mondo di farmacie impazzite. Non aveva grandi mezzi naturali. Ha conquistato ogni centimetro ed ogni centesimo con l’allenamento e la forza di volontà fino a conquistare il primato mondiale  dei duecento metri. Il 19.72 a Città del Messico, ci sono voluti quasi 17 anni per batterlo, è la più grande impresa dello sport italiano.